Montecarlonews.it – Sant’Anna 1984: prima cooperativa di assistenza domiciliare a lanciare un servizio di formazione tecnologica

Il progetto ha l’obiettivo di rendere le persone anziane (ma non solo) in grado di utilizzare al meglio gli strumenti tecnologici nella vita quotidiana.


Al giorno d’oggi la tecnologia è diventata uno strumento imprescindibile nella vita di ognuno, non solo per lavorare o svagarsi, ma anche per svolgere in modo veloce e pratico, senza spostamenti o lunghe code, alcuni adempimenti burocratici. Basti pensare allo SPID e alla possibilità, ad esempio, di ricercare o cambiare il medico di base, o di prenotare visite o vaccini.

Ancora oggi, però, gli anziani, ossia la fascia di popolazione che più avrebbe bisogno della tecnologia in questo senso, perché magari limitati negli spostamenti, non vi ha accesso, o non completamente, perché non è in grado di utilizzarla.

Un’indagine sulla digitalizzazione condotta lo scorso anno da Format Research su un campione di oltre 1.500 persone tra i 50 e gli 85 anni evidenzia che se quasi l’85% possiede uno smartphone, oltre il 61% un pc e il 21% circa un tablet, il 68,1% del campione ha dichiarato di riscontrare delle criticità nell’utilizzo degli strumenti digitali, soprattutto quando incontrano anglicismi o definizioni tecniche. Inoltre, quasi il 62% dichiara di possedere basse competenze nell’utilizzo della tecnologia e solo il 5,9% ha utilizzato servizi di telemedicina.

Tutto ciò in un momento storico in cui la pandemia ci ha insegnato quanto sia importante, ad esempio in situazioni di lockdown, che soprattutto le persone anziane abbiano la possibilità, tramite la tecnologia, non solo di accedere ai servizi medici, ma anche semplicemente di poter rimanere in contatto, anche se attraverso uno schermo, con i propri cari, per non sentirsi soli.

Per contribuire a migliorare le competenze tecnologiche delle persone anziane o con qualche difficoltà motoria, Sant’Anna 1984, Cooperativa Sociale specializzata nell’assistenza domiciliare a persone anziane o malate, ha deciso di lanciare, prima cooperativa del suo genere a farlo, un nuovo servizio di affiancamento sui temi della digitalizzazione e dell’informatica, in modo da trasferire nozioni in grado di rendere gli assistiti capaci di approcciare alcune operazioni eseguibili tramite la tecnologia in maniera autonoma.

La cooperativa sta progettando la realizzazione di corsi di formazione, che daranno agli anziani la possibilità di conoscere il mondo digitale e tenersi sempre aggiornati”, spiega Kristina Tatenko, Presidente e cofondatrice di Sant’Anna 1984 insieme a Ottavio Alvarez, Direttore Strategico della Cooperativa. “Spronare gli anziani all’apprendimento e aiutarli ad approcciarsi al mondo digitale, imparare ad usare con successo lo smartphone, il tablet o il pc può garantire che la mente si mantenga sveglia e allenata, aiutandoli al contempo a sentirsi meno soli ed emarginati”.

Questa nuova opportunità sarà in primis presentata alle famiglie che già si avvalgono dei servizi di Sant’Anna 1984 (circa 200 famiglie tra Milano e Roma), per poi essere promossa presso un pubblico più ampio attraverso attività di comunicazione promozionale.

COOPERATIVA SANT’ANNA 1984

Sant’Anna 1984 è una Cooperativa che crede nel sistema di relazioni che sono fondamentali per il benessere dell’anziano e che contribuiscono al mantenimento della migliore qualità di vita possibile; l’obiettivo è garantire a chi desidera tornare o restare a casa un percorso di accompagnamento nella propria dimensione di vita.

Presidente di Sant’Anna 1984 è Kristina Tatenko, giovane imprenditrice russa, classe 1984, appassionata di sociale e di psicologia. Kristina, figlia di un’operatrice sociale, ha sviluppato una grande sensibilità sul tema che le ha permesso con grande impegno di costruire un ambiente di lavoro professionale e stimolante per dipendenti e collaboratori.


Montecarlonews.it – La cooperativa Sant’Anna1984 promuove l’inclusività nel settore dell’assistenza domiciliare

Negli ultimi anni, il mondo del lavoro ha subito notevoli cambiamenti riguardanti l’inclusività e la diversità. In particolare, nel settore sociale, si sta assistendo a una serie di nuove tendenze che mirano a garantire che le organizzazioni siano più inclusive e rispettino i diritti di tutti i lavoratori.

C’è una crescente attenzione alla diversità culturale e all’inclusione delle persone provenienti da diverse comunità e background. Le organizzazioni stanno riconoscendo l’importanza di avere una forza lavoro diversificata per poter gestire al meglio i complessi problemi sociali che le comunità stanno affrontando.

Nell’ambito dell’assistenza domiciliare, questa tendenza è particolarmente significativa in quanto la maggior parte degli operatori, i cosiddetti badanti, provengono da Paesi esteri e a volte si ritrovano in Italia da soli, soprattutto all’inizio. Sant’Anna 1984, Cooperativa Sociale specializzata nell’assistenza domiciliare a persone anziane o malate, attiva a Roma e a Milano, è particolarmente sensibile a queste tematiche, come spiega la fondatrice e Presidente Kristina Tatenko.

Lavoriamo nel settore sociale e assistenziale da anni e avendo rapporti quotidiani con i nostri operatori, che provengono da diversi Paesi del mondo, ci rendiamo conto che sono profondamente soli in questo Paese”, afferma Tatenko. “I nostri badanti, anche quelli italiani, dedicano quasi tutto il loro tempo ai nostri anziani e molto spesso, tornando a casa dopo il lavoro o addirittura rimanendo domiciliati presso il loro assistito, non hanno molte occasioni per uscire e divertirsi, conversare e distrarsi dopo il lavoro. Pochissimi, inoltre, hanno le loro famiglie vicino”.

Per questo motivo, Sant’Anna 1984 è particolarmente attenta alla creazione di momenti di team building tra i propri operatori, organizzando eventi in cui i colleghi possano conoscersi di persona, condividere esperienze, ma anche semplicemente divertirsi. La cooperativa ha inoltre attivato una chat comune, che coinvolge oltre 200 persone, dove quotidianamente gli operatori possono trovare supporto e conforto.

Assistere una persona anziana o malata è un lavoro delicato e complesso, che solo una persona che sta bene con se stessa può svolgere al meglio”, prosegue Tatenko. “Per questo motivo, facciamo tutto il possibile perché i nostri operatori siano sereni e soddisfatti, il nostro obiettivo è alleviare la loro solitudine e mancanza di affetto. Ci sembra il minimo per ringraziarli dell’impegno e della dolcezza con cui assistono le persone a loro affidate come se fossero un loro parente, regalando momenti di spensieratezza e affetto a persone anziane e malate, spesso sole. La stessa spensieratezza e lo stesso affetto che noi vogliamo dare a loro”.

Per questo motivo, Sant’Anna 1984 è sempre alla ricerca di partner e sponsor, ad esempio in occasione di festività come la Pasqua e il Natale, per regalare una festa alla grande famiglia degli operatori assistenziali della cooperativa, sia a Milano che a Roma.

In sintesi, Sant’Anna 1984 sposa appieno le nuove tendenze del mondo del lavoro che promuovono l’inclusività e la diversità nel settore sociale, garantendo che tutti i lavoratori abbiano pari opportunità di crescita professionale e di realizzazione personale, creando un ambiente di lavoro equo e accogliente per tutti i dipendenti.

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Sant’Anna 1984 è una Cooperativa che crede nel sistema di relazioni che sono fondamentali per il benessere dell’anziano e che contribuiscono al mantenimento della migliore qualità di vita possibile; l’obiettivo è garantire a chi desidera tornare o restare a casa un percorso di accompagnamento nella propria dimensione di vita.

Presidente di Sant’Anna 1984 è Kristina Tatenko, giovane imprenditrice ucraina, classe 1984, appassionata di sociale e di psicologia. Kristina, figlia di un’operatrice sociale, ha sviluppato una grande sensibilità sul tema che le ha permesso con grande impegno di costruire un ambiente di lavoro professionale e stimolante per dipendenti e collaboratori.

Varesenoi.it – Sant’Anna 1984 chiede al legislatore di estendere le agevolazioni previste per i lavoratori domestici alle cooperative no profit

Sant’Anna 1984 chiede al legislatore di estendere le agevolazioni previste per i lavoratori domestici alle cooperative no profit

Con un’età media in costante aumento rispetto agli altri Stati europei, l’Italia contava a inizio 2022, secondo dati Istat, oltre 14 milioni di persone over 65, circa 3 milioni in più rispetto a venti anni fa; si stima che nel 2042 saranno quasi 19 milioni. Inoltre, il 30% delle persone che superano gli 80 anni non è più autosufficiente e la percentuale aumenta fino al 50% per gli ultranovantenni.

Questi dati rendono evidente la crescente necessità, da parte delle famiglie italiane, di operatori di assistenza domiciliare preparati e in grado di fornire servizi adeguati in particolare a persone anziane o affette da disabilità. In effetti, nel nostro Paese la richiesta di lavoratori domestici è di cinque volte superiore rispetto all’offerta.

Per agevolare le famiglie, il Legislatore e le Parti sociali hanno previsto una disciplina di vantaggio da applicare nei confronti di coloro che prestano l’attività lavorativa all’interno del contesto familiare, introducendo importanti agevolazioni contributive (con un costo pari fino al 75% in meno rispetto alla contribuzione di un lavoratore privato) o la possibilità di utilizzare un orario di lavoro ordinario fino a 54 ore settimanali. In questo contesto, però, il lavoratore domestico ha meno tutele rispetto ad un lavoratore ordinario: ad esempio, può essere licenziato senza una giusta causa o con maggiore facilità anche in caso di malattia.

In questo scenario si inseriscono le cooperative no profit, come Sant’Anna 1984, Cooperativa Sociale specializzata nell’assistenza domiciliare a persone anziane o malate, attiva a Roma e a Milano, che oggi assiste con i propri operatori circa 200 famiglie. Oltre a fornire un valido supporto alle famiglie, aiutandole a trovare personale adeguatamente formato per le loro esigenze e sollevandole da tutte le incombenze burocratiche necessarie per assumere un operatore domestico, realtà come Sant’Anna 1984 forniscono anche maggiori tutele e garanzie agli operatori, in primis la continuità del rapporto di lavoro anche in caso di decesso della persona assistita, potendosi spostare in un’altra famiglia.

Ad oggi, però, le cooperative di questo tipo non possono beneficiare delle agevolazioni concesse ai lavoratori domestici dipendenti da persone fisiche e ai loro datori di lavoro. In particolare, pur garantendo lo stesso bene giuridico (l’assistenza domiciliare), in Italia, a differenza di quanto previsto in altri Paesi europei, le persone giuridiche no profit non godono di alcuna agevolazione e, pertanto, sono costrette ad offrire un servizio assistenziale a costi maggiori, che possono essere proibitivi per soggetti spesso non abbienti e allo stesso tempo non sufficientemente autonomi per cercare ed assumere un collaboratore domestico come soggetti privati. Inoltre, alle cooperative non è concesso fare contratti a 54 ore ma solo fino a un massimo di 38 ore settimanali, che in alcuni casi non sono sufficienti per le esigenze dell’assistito.

I numeri spiegano chiaramente di cosa stiamo parlando: se per 54 ore di servizio un operatore costa a una famiglia circa 1.500 euro al mese, il costo per una cooperativa, alle stesse condizioni, sarebbe di quasi 3.000 euro, il doppio”, precisa Kristina Tatenko, Presidente di Sant’Anna 1984. “È evidente che non tutte le famiglie possono affrontare una spesa di questo tipo e quindi beneficiare dei servizi offerti da personale formato e qualificato”.

Il personale di Sant’Anna 1984, infatti, è formato internamente, in modo che sia in grado di gestire con professionalità e umanità le varie problematiche che potrebbero sorgere con l’assistito. Ogni operatore è scelto attentamente in base alle caratteristiche della persona che dovrà seguire, anche in termini di carattere, personalità e livello culturale. In questo modo, Sant’Anna 1984 è in grado di fornire servizi di assistenza domiciliare di altissimo livello.

La cooperativa, inoltre, collabora in modo molto stretto con i care giver famigliari, fornendo loro anche supporto psicologico da parte di tutor aziendali, laureati in psicologia, disponibili sia per le famiglie che per gli operatori stessi. Infine, le famiglie non sono mai lasciate da sole: oltre a ispezioni mensili da parte di responsabili tecnici che controllano che tutto stia andando bene, i famigliari ricevono resoconti giornalieri via Whatsapp sui propri cari e sulle attività svolte ogni giorno, anche dal punto di vista mnemonico e di attività fisica.

Riteniamo che sia giusto che il maggior numero possibile di famiglie possa accedere a servizi di questo livello e affidare quindi con la massima serenità i propri cari a persone competenti ed empatiche”, aggiunge Tatenko. “Per questo motivo abbiamo presentato alle Istituzioni la richiesta di valutare una proposta di legge volta ad introdurre una normativa speciale dedicata alle cooperative no profit che si dedicano esclusivamente alla fornitura del servizio cli assistenza familiare, in modo da consentir loro di accedere alle agevolazioni contributive e all’articolazione oraria introdotte attualmente per i soli soggetti privati”.

Sant’Anna 1984 intende portare avanti il dialogo con le Istituzioni su queste tematiche e si augura che anche altre cooperative attive nel settore vogliano aggiungere la propria voce per stimolare una risposta concreta il più rapidamente possibile da parte del Governo. Le realtà interessante a partecipare all’iniziativa possono contattare il team Sant’Anna 1984 all’indirizzo e-mail raccoltafirme@santanna1984.it per ricevere maggiori informazioni e dare la propria adesione.

www.santanna1984.it

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Sant’Anna 1984 è una Cooperativa che crede nel sistema di relazioni che sono fondamentali per il benessere dell’anziano e che contribuiscono al mantenimento della migliore qualità di vita possibile; l’obiettivo è garantire a chi desidera tornare o restare a casa un percorso di accompagnamento nella propria dimensione di vita.

Presidente di Sant’Anna 1984 è Kristina Tatenko, giovane imprenditrice ucraina, classe 1984, appassionata di sociale e di psicologia. Kristina, figlia di un’operatrice sociale, ha sviluppato una grande sensibilità sul tema che le ha permesso con grande impegno di costruire un ambiente di lavoro professionale e stimolante per dipendenti e collaboratori.

Movida.tgcom24.it – Emergenza badanti: Sant’Anna 1984 a supporto delle famiglie

In Italia, riuscire a trovare personale competente e affidabile a cui lasciare con serenità la cura dei propri cari arrivati alla terza età sta diventando sempre più difficile. Nel nostro Paese, la popolazione sta invecchiando sempre di più, a causa del calo delle nascite e grazie all’allungamento della vita. Secondo i dati Istat, infatti, a inizio 2022 i residenti nel nostro Paese con 65 anni e oltre erano più di 14 milioni, circa 3 milioni in più rispetto a venti anni fa; si stima che nel 2042 saranno quasi 19 milioni.

A fronte di ciò, però, la disponibilità di operatori di assistenza domiciliare, o badanti, non è assolutamente sufficiente, anche a causa di alcune decisioni governative che non agevolano l’ingresso nel nostro Paese di persone disposte a svolgere questa attività.

Secondo quanto comunicato da Assindatacolf, l’associazione nazionale dei datori di lavoro domestico, il decreto flussi per il 2023 consente l’ingresso nel nostro paese di poco più di 82.000 persone extracomunitarie per lavori stagionali, o nei settori alberghieri, turistici, navali, edili, ma non per attività di colf o badanti; l’ultimo decreto flussi che includeva anche il lavoro domestico risale al 2012.

Da oltre 10 anni, sottolinea Assindatacolf, le quote dedicate al comparto domestico nei decreti flussi sono inadeguate e non vengono calcolate in base a una esatta misurazione del fabbisogno. Come conseguenza, sempre più famiglie hanno difficoltà a trovare personale disposto ad occuparsi di anziani e disabili. Nel 2020 l’associazione stimava una carenza di oltre 60.000 operatori di assistenza domestica, per colmare la quale sarebbe necessario l’ingresso in Italia di 10.000 persone ogni anno fino al 2025. Va inoltre considerato che così come invecchia la popolazione italiana, lo stesso accade a chi si prende cura dei nostri anziani: badanti e colf under 30 rappresentano, infatti, solo il 7% del totale, mentre il 57% ha tra i 30 e i 54 anni e il 35% è over 55.

A cercare di supportare le famiglie italiane in questa situazione complessa c’è Sant’Anna 1984, Cooperativa Sociale specializzata nell’assistenza domiciliare a persone anziane o malate, attiva a Roma e a Milano, che oggi assiste con i propri operatori circa 200 famiglie.

Il personale della cooperativa è formato internamente, in modo che sia in grado di gestire con professionalità e umanità le varie problematiche che potrebbero sorgere con l’assistito. Ogni operatore è scelto attentamente in base alle caratteristiche della persona che dovrà seguire, anche in termini di carattere, personalità e livello culturale. In questo modo, Sant’Anna 1984 è in grado di fornire servizi di assistenza domiciliare di altissimo livello.

Sant’Anna 1984, inoltre, collabora in modo molto stretto con i care giver famigliari, fornendo loro anche supporto psicologico da parte di tutor aziendali, laureati in psicologia, disponibili sia per le famiglie che per gli operatori stessi. Infine, le famiglie non sono mai lasciate da sole: oltre a ispezioni mensili da parte di responsabili tecnici che controllano che tutto stia andando bene, i famigliari ricevono resoconti giornalieri via Whatsapp sui propri cari e sulle attività svolte ogni giorno, anche dal punto di vista mnemonico e di attività fisica.

A conferma dell’importante supporto fornito da Sant’Anna 1984 alle famiglie, e a riconoscimento di tutto il lavoro svolto dalla cooperativa in questi anni, la fondatrice Kristina Tatenko ha ricevuto lo scorso 6 marzo il prestigioso Premio “RomaRose – Non solo 8 marzo”, giunto alla sua seconda edizione e organizzato dalla Presidenza dell’Assemblea capitolina. 

Il premio RomaRose è un omaggio all’impegno, al merito e al talento delle donne nei loro rispettivi settori. Nel corso della cerimonia sono state premiate personalità che si sono particolarmente contraddistinte nello spettacolo, nella cultura, nel giornalismo, nello sport, nella politica, nell’imprenditoria, nel mondo accademico, nel sociale e nelle forze dell’ordine.

Tra le altre personalità premiate insieme a Kristina Tatenko, l’attrice Maria Grazia Cucinotta, l’imprenditrice ambientale e designer Ilaria Venturini Fendi, la conduttrice televisiva e radiofonica, attrice e scrittrice Andrea Delogu, la cantautrice NoemiElisa Bartoli, capitano della squadra femminile dell’AS Roma, l’europarlamentare Alessandra Moretti, l’attrice Cinzia Leone,Flaminia Bolzan, psicologa e criminologa, l’attrice, cantante, autrice e regista Lina Sastri.

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Sant’Anna 1984 è una Cooperativa che crede nel sistema di relazioni che sono fondamentali per il benessere dell’anziano e che contribuiscono al mantenimento della migliore qualità di vita possibile; l’obiettivo è garantire a chi desidera tornare o restare a casa un percorso di accompagnamento nella propria dimensione di vita.

Presidente di Sant’Anna 1984 è Kristina Tatenko, giovane imprenditrice ucraina, classe 1984, appassionata di sociale e di psicologia. Kristina, figlia di un’operatrice sociale, ha sviluppato una grande sensibilità sul tema che le ha permesso con grande impegno di costruire un ambiente di lavoro professionale e stimolante per dipendenti e collaboratori.

La Mia Finanza – Sant’Anna 1984. Benefici per le famiglie per i lavoratori domestici

Sant’Anna 1984: i benefici per le famiglie dell’estensione delle agevolazioni previste per i lavoratori domestici anche alle cooperative no profit.

Sant’Anna 1984

Sant’Anna 1984 – Cooperativa Sociale specializzata nell’assistenza domiciliare a persone anziane o malate, attiva a Roma e a Milano – ha presentato alle Istituzioni la richiesta di valutare una proposta di legge volta ad introdurre una normativa speciale dedicata alle cooperative no profit che si dedicano esclusivamente alla fornitura del servizio di assistenza familiare, in modo da consentir loro di accedere alle agevolazioni contributive e all’articolazione oraria introdotte attualmente per i soli soggetti privati.

Oggi infatti, per agevolare le famiglie che hanno bisogno di questo tipo di assistenza (sempre di più, visto il costante aumento dell’età media), esiste una disciplina di vantaggio che si applica a coloro che prestano l’attività lavorativa all’interno del contesto familiare e che prevede importanti agevolazioni contributive (con un costo pari fino al 75% in meno rispetto alla contribuzione di un lavoratore privato) o la possibilità di utilizzare un orario di lavoro ordinario fino a 54 ore settimanali.

Tale disciplina, però, non è applicata alle cooperative che formano e rendono disponibili operatori di assistenza domestica, e che sono quindi costrette a fornire i loro servizi a costi maggiori, a volte troppo alti da sostenere per le famiglie. I numeri parlano chiaro: se per 54 ore di servizio un operatore costa a una famiglia circa 1.500 euro al mese, il costo per una cooperativa, alle stesse condizioni, sarebbe di quasi 3.000 euro, il doppio.

Applicare la normativa vigente anche alle cooperative consentirebbe loro di contenere i costi e dunque renderebbe possibile per un numero maggiore di famiglie beneficiare dei servizi offerti da personale formato e qualificato”, sottolinea Kristina Tantenko, Presidente di Sant’Anna 1984. “E ciò, oltre a benefici dal punto di vista economico per le famiglie, avrebbe altri risvolti positivi”.

Infatti, affidarsi a cooperative specializzate come Sant’Anna 1984 evita ai privati di dover gestire tutta la parte burocratica e, cosa ancora più importante, di incorrere nei rischi che un’assunzione comporta. Infatti, assumendo direttamente un operatore domiciliare si diventa a tutti gli effetti un datore di lavoro con la formula di società a responsabilità illimitata, con il rischio quindi di incorrere in vertenze. Rischio piuttosto elevato, visto che la casistica dice che circa il 70% dei rapporti di lavoro con badanti si conclude con una vertenza, anche per motivi futili. Questo accade a causa della mancanza, nel rapporto diretto tra privato e operatore, di una terza parte, ad esempio una cooperativa specializzata, che controlli, certifichi e attesti che le condizioni e gli orari di lavoro del dipendente siano conformi a quanto previsto dalla legge.

Altri benefici riguardano il fatto di poter usufruire di personale formato e altamente qualificato, come spiega Kristina Tantenko (nella foto)

Noi svolgiamo un’accuratissima selezione degli operatori: in media per assumere una ventina di persone facciamo circa 2.000 colloqui; nessuna famiglia ovviamente potrebbe fare lo stesso. Inoltre, se la famiglia non si dovesse trovare bene con l’operatore selezionato per lei, possiamo cambiarlo in tempi brevissimi, così come sostituirlo in caso di malattia o durante le ferie, senza costi aggiuntivi. Tutti i nostri operatori sono costantemente formati e seguiti da un coach, mentre ogni famiglia ha un tutor dedicato, che la aggiorna quotidianamente sull’andamento delle attività”.

Sant’Anna 1984 svolge attività di controllo anche sulle badanti della cooperativa che vengono assunte direttamente dalle famiglie che hanno la necessità di farlo, ad esempio perché hanno bisogno di operatori conviventi, e fornisce tale servizio anche alle famiglie che assumono badanti non provenienti dal team di Sant’Anna 1984.

Sant’Anna 1984 intende portare avanti il dialogo con le Istituzioni su queste tematiche e si augura che anche altre cooperative attive nel settore vogliano aggiungere la propria voce per stimolare una risposta concreta il più rapidamente possibile da parte del Governo. Le realtà interessate a partecipare all’iniziativa possono contattare il team Sant’Anna 1984 all’indirizzo e-mail raccoltafirme@santanna1984.it per ricevere maggiori informazioni e dare la propria adesione.

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Vivere con genitori anziani: consigli per gestire la convivenza

figlia che abbraccia la madre

Arriva un momento nella vita in cui i ruoli tra genitori e figli si invertono e a questi ultimi spetta il compito di prendersi cura dei primi, soprattutto quando sopraggiungono acciacchi e malanni dovuti all’età.

Accudire un genitore anziano può rivelarsi, a volte, complicato: siamo abituati a vedere i nostri genitori come dei supereroi invincibili ma non è sempre così, anche loro possono aver bisogno del nostro supporto e noi figli non possiamo tirarci indietro di fronte alla loro richiesta di aiuto.

La convivenza con un genitore anziano è costellata di fasi alterne, fatte di numerose sfide da superare, come la gestione di tempi, energie ed esigenze diverse, rispetto reciproco e nuove responsabilità da ridistribuire nel rapporto figlio-genitore. 

Il segreto consiste nel sapere affrontare questa situazione complessa in modo costruttivo, identificando i problemi comuni alla base della crisi e trasformarli in opportunità, considerando il benessere fisico e prendendosi del tempo libero quando necessario. 

Accogliere un genitore anziano in casa: l’inizio della convivenza

Nell’accogliere il proprio parente in casa, che sia la mamma o il papà, è fondamentale conoscere quali sono i suoi bisogni per organizzare al meglio tempo e risorse destinate al suo perfetto stato di salute.

Vivere con i genitori anziani deve rivelarsi un piacere reciproco: ecco una serie di pratici consigli per vivere una serena quotidianità in compagnia di un genitore anziano.

Una decisione da prendere in famiglia

Quando si decide di iniziare la convivenza con un genitore anziano, è fondamentale rendere partecipe della scelta il resto della famiglia. Le loro opinioni e i loro consigli possono offrire un nuovo punto di vista e condividere le preoccupazioni con il proprio partner può alleviare la situazione.

Insieme è possibile mettere a punto la strategia che consentirà di vivere con maggiore serenità il nuovo rapporto, donando al genitore la tranquillità di cui ha bisogno.

Creare l’ambiente ideale per stare bene

Per l’anziano è importante vivere in uno spazio pensato per le sue abitudini e i suoi gesti quotidiani. Questo non vuol dire rivoluzionare casa, ma organizzarla per accogliere il genitore, prevedendo un ambiente confortevole per tutta la famiglia, possibilmente libera da eventuali barriere architettoniche. 

A seconda degli interessi, poi, si potrebbe pensare alla creazione di un’area destinata alla lettura, al cucito e arredata con comode sedute.

Coinvolgere l’anziano nelle attività di casa

Agli anziani piace essere coinvolti nella gestione domestica e sono davvero tante le attività da poter svolgere insieme nel corso della convivenza: se in casa ci sono bambini piccoli è possibile creare insieme piccoli manufatti creativi, fare passeggiate rilassanti o guardare vecchie foto di famiglia.

Un anziano in famiglia è un patrimonio da proteggere e il suo contributo può rivelarsi molto prezioso, soprattutto con i nipoti. Per questi ultimi i nonni sono un’opportunità di crescita, la possibilità di creare un’identità sostenuta da solidi valori.

I nonni, poi, possono aiutare i piccoli di casa a fare i compiti, inventare storie e racconti e insegnare le prime nozioni di cucina. Il tempo che un anziano trascorre con i propri nipoti fortifica il loro rapporto, facendolo sentire amato e ben accolto in famiglia.

Rinnegare i sensi di colpa

Rinunciare a momenti di benessere per non abbandonare il genitore anziano è un atteggiamento molto diffuso, i sensi di colpa prendono subito il sopravvento quando i bisogni dell’anziano superano le possibilità del figlio.

In questo caso sta a noi riconoscere che il sentimento è del tutto fuori luogo e non può dominare le nostre decisioni.

Quali sono i pro e i contro della convivenza per i genitori anziani?

La convivenza con i figli comporta, per un genitore anziano, una serie di benefici e svantaggi. I principali vantaggi possono riguardare la compagnia, un supporto nell’accedere ad alcuni servizi come l’assistenza sanitaria, un aiuto nella gestione domestica e, in alcuni casi, la condivisione delle spese. 

Tuttavia, la coabitazione tra genitori anziani e figli adulti può causare qualche malumore e insofferenza da una o entrambe le parti. Alcuni genitori abituati alla loro indipendenza possono avvertire un leggero disagio dato dalla nuova routine familiare o sentirsi un peso per i loro figli. Inoltre, la convivenza può, in casi estremi, dare luogo a preoccupazioni finanziarie tra le due generazioni, dato che sono necessari maggiori sforzi economici per la gestione domestica allargata.

Cosa succede quando non si riesce a convivere

Quando i genitori anziani non riescono a trarre benefici dalla convivenza, il più delle volte la situazione si complica. 

Vivere con genitori anziani può essere causa di incomprensioni e malumori difficili da superare, specie in relazione alla gestione del tempo e degli obblighi

Potrebbe rivelarsi necessario porre dei limiti sui compiti da fare in casa, gestione degli spazi e le altre attività. In alcuni casi, la convivenza può rendere i rapporti più tesi, aggravando le difficoltà nell’affrontare le esigenze finanziarie e sociali e nel superare i problemi di salute che possono sorgere.

Alternativa a vivere con genitori anziani: il ruolo di Sant’Anna 1984

Il benessere di un genitore anziano dovrebbe sempre essere una priorità per tutti i figli. La gestione della convivenza richiede uno sforzo da parte di entrambe le parti, ma ciò non significa che sia impossibile trovare la serenità familiare. Con una buona organizzazione, l’impegno reciproco e rispetto nei confronti dei desideri di tutti, la convivenza può diventare un’esperienza di reciproca opportunità. I figli possono essere certi che al loro caro non accadrà nulla di grave e le persone anziane possono godere della compagnia dei propri familiari, fondamentale per il loro benessere.

Sant’Anna 1984 offre un sostegno concreto per tutti quei casi in cui non è possibile accogliere in casa un genitore anziano, mettendo a disposizione un’assistente badante che si prenderà cura dei tuoi cari.

Il nostro personale è selezionato con estrema attenzione, appositamente formato per offrire tutta l’assistenza che necessita una persona anziana. Offriamo i servizi più efficienti e più qualificati che possiate desiderare per il benessere dei tuoi familiari.

Contattaci al 320 344 9157 o scrivici per scoprire la nostra offerta completa e per ricevere una proposta fatta su misura per te e per la tua famiglia.

Come proteggere le persone anziane dal freddo invernale

Badante che assiste persona anziana

Il freddo intenso e le basse temperature possono provocare problemi alla salute delle persone più cagionevoli, oltre che l’insorgere di sintomi influenzali se non accuratamente protette.

Per quanto possa essere una stagione affascinante, l’inverno, però, può rivelarsi molto insidioso soprattutto per le persone anziane, più fragili e soggette ai malanni stagionali.

Gli anziani sono più esposti a patologie a carico del sistema respiratorio e cardiocircolatorio e il freddo favorisce la vasocostrizione, che può essere un rischio per chi è affetto da patologie cardiocircolatorie.

Inoltre, con l’invecchiamento il sistema di termoregolamentazione si deteriora e questo può comportare l’abbassamento della temperatura corporea senza che l’anziano se ne renda conto, andando incontro a fenomeni di ipotermia.

Per proteggere i nostri cari nel modo più sicuro, oltre a provvedere al richiamo del vaccino antinfluenzale sotto controllo medico, possiamo ricorrere a diversi accorgimenti.

Mantenere una temperatura costante in casa e rendere accogliente l’ambiente è un buon modo per prendersi cura di chi soffre molto il freddo e preservare dalle rigide temperature la salute di chi amiamo.

Vediamo ora qualche suggerimento per rendere più gradevole l’inverno ai nostri cari, evitando l’insorgere di malattie croniche.

Preferire un abbigliamento a strati

Il primo consiglio che sentiamo di dare riguarda l’abbigliamento da indossare. Per prevenire virus stagionali è preferibile vestirsi a più strati. Con l’avanzare dell’età, infatti, è più facile avvertire il freddo e, anziché indossare maglioni di lana o pile,  sono da prediligere strati di abbigliamento più sottili, magari in materiale termico, più leggero e traspirante.

I medici sconsigliano di uscire nelle ore più fredde e suggeriscono di evitare sforzi all’aria aperta. Per stare in ambienti esterni senza ammalarsi, occorrerà proteggersi indossando un cappotto pesante, una sciarpa avvolgente per coprire le vie orali, cappello e guanti.

Anche le calzature da indossare d’inverno vanno scelte con cura: sono da preferire scarpe con un rivestimento isolante, per mantenere i piedi caldi e asciutti.

La pelle del viso va accuratamente idratata: viso e le labbra vanno protetti con creme e unguenti idratanti per evitare fastidiose screpolature, così come le mani.

Curare l’alimentazione

Anche l’alimentazione svolge un ruolo fondamentale per ripararsi dal freddo dei mesi invernali. 

L’alimentazione ideale  comprende frutta e verdura di stagione, tisane e spremute di agrumi ricche di Vitamina C per mantenere efficiente il sistema immunitario. Le vitamine contenute nella frutta e nelle verdure, infatti, sono indispensabili all’organismo, unici elementi di cui ha bisogno ma che non riesce a produrre da sé.

L’idratazione è fondamentale e bere un bicchiere d’acqua ogni ora è importante per mantenere il corpo correttamente idratato.

In una dieta sana ed equilibrata, sono da preferire pasti frequenti, leggeri e ricchi di fibre e sali minerali. La consistenza delle pietanze, più o meno morbida, va adattata alla capacità di masticazione e deglutizione dell’anziano. 

È consigliata l’assunzione di bevande e pasti caldi ed evitati gli alcolici che, al contrario di quanto, favoriscono la dispersione del calore corporeo.

È sempre importante seguire le indicazioni del proprio medico, magari associate a quelle di un nutrizionista, questo per assicurare ai nostri cari le energie utili per affrontare l’inverno.

Mantenere una temperatura costante

La temperatura all’interno dell’abitazione dovrebbe oscillare tra i 18 e 22 gradi e, per mantenerla costante, è possibile utilizzare un termostato programmabile e regolabile.

A causa dell’età e di alcuni farmaci che assumono, poi, gli anziani potrebbero avvertire una percezione errata della temperatura.

Il livello di umidità va controllato spesso: un ambiente troppo secco, infatti, potrebbe causare tosse e secchezza alla gola, mentre un ambiente molto umido potrebbe favorire la comparsa di muffe.

Gli sbalzi di temperatura vanno sempre evitati, questo per non rischiare uno shock termico nel passaggio tra i vari ambienti.

Verificare la manutenzione degli impianti

La casa è il nostro nido, un luogo sicuro che ci ripara e assicura calore. Per far sì che sia sempre così, soprattutto nei mesi invernali è importante assicurarsi del corretto funzionamento degli impianti.

La manutenzione dei termosifoni si rivela utile per evitare l’eccessivo aumento dei consumi e per farli riscaldare bene, mentre controllare le tubature è un ottimo modo per mantenerle in salute ed evitare ghiacciate invernali.

Molti incidenti domestici si verificano perché sugli impianti di riscaldamento non viene svolta la manutenzione ordinaria. Questo può comportare un avvelenamento da monossido di carbonio se l’impianto non è sottoposto a controllo almeno una volta l’anno.

È una buona pratica areare gli ambienti ogni paio d’ore, evitando così l’eccessivo accumulo di aria viziata.

Prenderci cura della casa consentirà ai nostri cari di trascorrere l’inverno al caldo, protetti, e senza il rischio di improvvisi malfunzionamenti nei momenti più rigidi della stagione. 

Coprire gli spifferi

Può capitare che le case in cui risiedono i nostri cari possano presentare alcuni spifferi, specie se le costruzioni sono esposte alle intemperie da qualche decennio.

Le infiltrazioni d’aria, poi, oltre a essere fastidiose, sono la causa principale della dispersione di calore, annullando il lavoro di caloriferi, stufe e camini.

Per rimediare, possiamo operare in diversi modi: 

  • Possiamo utilizzare paraspifferi imbottiti in prossimità di balconi e finestre;
  • allontanare divani e poltrone dai caloriferi;
  • chiudere le porte delle stanze che non usiamo.

Proteggersi dal freddo fuori casa

Gli anziani dovrebbero evitare di uscire la mattina presto e la sera, quando le temperature si abbassano drasticamente. 

Nelle giornate più umide sarebbe preferibile rimanere in casa perché anche fare la spesa può comportare rischi per la salute. È meglio farla recapitare a domicilio o delegare il compito a qualche parente o vicino.

L’impegno di Sant’Anna 1984

Tutti suggerimenti utili che abbiamo vanno completati con un consiglio bonus: per scaldare il cuore dei nostri cari occorre non far mancare la nostra vicinanza e affetto, l’amore di chi ci vuole bene è il modo migliore per sconfiggere le rigide temperature invernali.

Noi di Sant’Anna 1984 conosciamo molto bene l’importanza delle cure non solo funzionali ma soprattutto emotive e per questo ci affidiamo a un team di professionisti preparati, dotati di forte empatia e attenti ai bisogni delle persone.

Contattaci  e insieme troveremo la soluzione di cura più adatta ai bisogni della tua famiglia.