pet therapy quali benefici ha per gli anziani

Durante la terza età possono insorgere diverse problematiche sia fisiche che emotive, che non possono essere affrontate esclusivamente con delle terapie farmacologiche. Queste ultime possono essere infatti associate a delle terapie alternative, che le integrano e le completano in modo tale da migliorare la salute psicofisica dei soggetti più fragili.
Abbiamo già visto in cosa consistono l’arteterapia e la Doll Therapy e quali sono i benefici apportati da queste terapie. Oggi scopriremo insieme in cosa consiste la Pet Therapy, ovvero l’insieme delle attività terapeutiche, riabilitative, educative e ludico-ricreative che prevedono l’impiego di animali domestici in grado di instaurare relazioni sociali con l’uomo (solitamente gatti, cani, cavalli, asini e conigli).

Come funziona la Pet Therapy

I benefici della Pet Therapy sono stati inizialmente riscontrati dal neuropsichiatra infantile Boris Levinson su un bambino autistico, tuttavia, con il passare del tempo, è risultato sempre più evidente che potessero esservi notevoli giovamenti anche per i soggetti anziani non necessariamente interessati da patologie specifiche, ma in ogni caso costretti a fare i conti con la solitudine.

Il fatto di prendersi cura di un animale, anche per brevi periodi, è infatti in grado di contrastare ansia, depressione e senso di abbandono, sviluppando invece nei soggetti a cui è rivolta la terapia un senso di responsabilità che genera sensazioni positive.

Secondo le linee guida del Ministero della Salute, che nel 2003 ha riconosciuto la Pet Therapy come cura ufficiale, esistono tre diverse tipologie di attività che possono essere svolte con l’ausilio degli animali domestici:

  • Terapia assistita con gli animali (TAA):  si tratta di interventi terapeutici che hanno l’obiettivo di trattare disturbi di natura fisica, neuro e psicomotoria, cognitiva, emotiva e relazionale destinati a soggetti affetti da patologie di varia natura. Gli interventi si basano sulle effettive esigenze dei pazienti e sono soggetti a prescrizione medica;
  • Educazione assistita con gli animali (EAA): si tratta di interventi di tipo educativo volti a sviluppare le potenzialità e le capacità dei soggetti a cui sono rivolti, anche a fini relazionali o di inserimento sociale. Questa tipologia di interventi intende migliorare la qualità della vita e rafforzare l’autostima delle persone coinvolte, ad esempio in caso di ospedalizzazione, problemi relazionali, difficoltà affettive, disabilità e via dicendo.
  • Attività assistita con gli animali (AAA): gli interventi di questo tipo hanno scopo ludico-ricreativo e sono finalizzati alla corretta interazione tra uomo e animale, nonché al miglioramento della qualità della vita. Attraverso l’interazione con l’animale si cerca infatti di fornire stimoli sensoriali ed emotivi allo scopo di sviluppare competenze, migliorare le doti comunicative o stimolare l’interazione con altri esseri viventi.

Dati i numerosi campi di applicazione della Pet Therapy, va da sé che le sedute possano svolgersi in ambienti molto diversi tra loro, come ad esempio ospedali, abitazioni private, scuole, case di riposo e via dicendo. Durante gli incontri l’interazione tra uomo e animale avviene in modo graduale, in modo tale che entrambi non subiscano traumi di alcun tipo.

Successivamente i pazienti vengono invitati a svolgere delle attività guidate che possono consistere in esercizi di mobilità, come ad esempio delle passeggiate, o in compiti più semplici che prevedono l’interazione fisica con l’animale, che può essere accarezzato, spazzolato e via dicendo, favorendo anche lo sviluppo di un’interazione emotiva che può produrre effetti sorprendenti a livello neurologico.

Nello specifico, le attività di natura fisica possono limitare il peggioramento delle capacità motorie, mentre invece le interazioni che riguardano la sfera emotiva possono comportare un miglioramento generalizzato dello stato di benessere dell’anziano. Questi risultati sono stati riscontrati anche nei casi di demenza senile, in quanto l’interazione con un animale fa sì che non si debba ricorrere a competenze linguistiche particolari o perfino alla memoria, elementi che con il passare degli anni possono subire un grave deterioramento. 

Quali effetti positivi può avere la Pet Therapy sugli anziani?

Oltre ai benefici che abbiamo appena visto, le sedute di Pet Therapy possono produrre numerosissimi effetti positivi sui soggetti anziani. Scopriamone insieme alcuni:

  • riduzione del senso di solitudine e abbandono;
  • sviluppo del senso di responsabilità;
  • sviluppo delle capacità motorie;
  • riduzione dell’ipertensione e di altre patologie di natura cardiovascolare;
  • miglioramento della memoria;
  • miglioramento della concentrazione;
  • sviluppo delle competenze non verbali;
  • benessere psicofisico dovuto al contatto con l’animale;
  • contenimento degli stati di ansia;
  • gratificazione dovuta alla “risposta” da parte dell’animale;
  • miglioramento delle problematiche relazionali;
  • miglioramento generalizzato dell’umore;
  • aumento dell’empatia.

Tutti questi benefici sono stati riscontrati non solo nei casi più gravi, come ad esempio in presenza di demenza senile o Alzheimer, ma anche in circostanze più comuni dovute alla solitudine o alle prime problematiche legate all’invecchiamento. 

Non importa quindi quali siano le condizioni di partenza della persona a cui è rivolta la seduta di Pet Therapy o quale animale sia impiegato per la terapia: ciò che conta è che la sua interazione con il paziente sia in grado di migliorarne notevolmente le condizioni psicofisiche e favorirne il benessere generale.

Sant’Anna 1984, che da anni aiuta le famiglie a prendersi cura dei propri cari grazie ai suoi servizi di assistenza domiciliare, sa bene quanto questi aspetti siano importanti per migliorare la vita degli anziani e delle loro famiglie.

Recommended Posts