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Fin dall’inizio dell’epidemia di Coronavirus è emerso chiaramente che gli over 65 sono i soggetti più colpiti. Questo è dovuto non solo alla comorbidità, ovvero alla presenza di patologie pregresse, ma anche all’indebolimento del sistema immunitario tipico dell’età avanzata.

Si chiama, più nello specifico, “immunosenescenza” e identifica il fenomeno di invecchiamento delle cellule immunitarie, responsabile della maggiore predisposizione delle persone anziane a contrarre malattie infettive e tumori.

Rinforzare il sistema immunitario degli anziani in ottica preventiva è possibile riattivando la funzionalità di alcuni enzimi “pigri” grazie ad un’alimentazione adeguata e ad uno stile di vita sano.

Perché il sistema immunitario degli anziani non funziona bene?

Simulazione 3D di un attacco cellulare ad opera dei virus

Il sistema immunitario ci protegge dall’invasione degli “estranei”: germi, batteri, virus, miceti, parassiti, cellule tumorali ed organi e tessuti trapiantati.

Il meccanismo di protezione non è sempre uguale nel corso della nostra vita. Alla nascita abbiamo ricevuto solo una piccola parte di anticorpi attraverso la placenta e il latte materno e questo è il motivo per cui i bambini si ammalano facilmente e in inverno sono sempre raffreddati.

Lo sviluppo dell’immunità acquisita e specifica richiede del tempo: i globuli bianchi imparano a riconoscere uno specifico antigene e a contrastarlo. Conservando memoria dell’evento danno inoltre risposte sempre più rapide ed efficaci. Questi eroi silenziosi posti a guardia del nostro corpo sono, più precisamente, i linfociti T e B.

Con l’avanzare dell’età il sistema immunitario perde di efficacia in molti modi diversi. Prima di tutto i linfociti T rispondono più lentamente alle minacce esterne e diminuiscono anche in quantità. Tutto il sistema ha più difficoltà a distinguere tra endogeno ed esogeno e questo causa l’aumento di malattie autoimmuni nelle quali, cioè, lo stesso sistema immunitario invita l’organismo ad attaccare i propri tessuti.

I macrofagi con il compito di distruggere batteri e cellule tumorali lavorano più lentamente e per questo motivo i tumori hanno un’incidenza più alta nella popolazione anziana.

Poiché gli anticorpi perdono la capacità di legarsi prontamente all’antigene, inoltre, influenza e polmonite sono più comuni tra le persone anziane e causano molti decessi.

Alcune malattie infettive causano inoltre disturbi cognitivi negli anziani, anche a lungo termine (molti pazienti colpiti, per esempio, da COVID-19 presentano sintomi neurologici).

In riferimento particolare al Coronavirus, Antonella Caputo, professoressa del Dipartimento di Scienze Chimiche e Farmaceutiche e autrice di uno studio che ha analizzato il rapporto tra immunosenescenza e COVID 19, ha affermato: “Quando l’organismo umano viene in contatto per la prima volta con un nuovo agente patogeno, come il virus SARS-CoV-2, ad attivarsi per la difesa è una specifica popolazione di cellule, definiti linfociti T naïve. Purtroppo, il numero dei linfociti T naïve diminuisce con l’età, raggiungendo livelli molto bassi negli anziani. La progressiva diminuzione dei linfociti T naïve con l’età è legata all’invecchiamento del timo, la ghiandola dove hanno origine le cellule del comparto immunitario”.

Secondo lo studio della professoressa Caputo, dunque, una strategia preventiva dovrebbe basarsi proprio sulla normalizzazione nel numero dei linfociti T.

Naturalmente aiutare gli anziani a condurre uno stile di vita sano e appagante per il corpo e per la mente è uno degli obiettivi che dobbiamo prefiggerci, al di là di quelli che saranno i progressi scientifici dei prossimi anni e le soluzioni suggerite dalla medicina.

Non molti sanno, per esempio, che anche i disturbi del sonno negli anziani sono collegati all’indebolimento del loro sistema immunitario, perché la risposta protettiva dell’organismo è affamata di energia! Secondo uno studio del National Health Service (NHS), gli anziani che dormono meno di 4-5 ore sono esposti a un rischio maggiore di contrarre il raffreddore.

Le infezioni si combattono (anche) a tavola

Ma per rinforzare il sistema immunitario degli anziani bisogna prima di tutto tenere nella giusta considerazione l’alimentazione e il ruolo di primo piano che essa gioca nel determinare la resistenza alle infezioni dell’organismo.

La dieta degli anziani è spesso inadeguata a causa di molti fattori: le alterazioni nel senso della fame e nella sazietà, lo stile di vita sedentario, l’assunzione di farmaci, l’edentulia (la mancanza di denti), l’inefficienza digestiva.

Un problema comune è inoltre quello di un’alimentazione poco diversificata e monotona, che è responsabile della diminuzione del microbiota intestinale, a sua volta associata alla suscettibilità alle infezioni.

Le materie prime devono essere fresche e di alta qualità, vanno invece banditi i prodotti di origine industriale e quelli a lunga conservazione. Per rinforzare il sistema immunitario degli anziani occorre sostenerlo con i micro e macronutrienti più utili, tipici della dieta mediterranea: abbondare quindi con frutta, verdura, cereali e legumi e diminuire l’assunzione di grassi saturi e zuccheri.

Tra i vegetali vanno preferiti quelli più ricchi di vitamine e antiossidanti come i pomodori, i peperoni e le melanzane, gli spinaci e tutte le verdure a foglia verde. L’introduzione di grassi sani passa invece attraverso il consumo di frutta secca: noci, mandorle e anacardi hanno anche una funzione anti infiammatoria e protettiva per il cuore. La qualità dell’olio è importante: deve essere extra vergine di oliva e di buona qualità (conoscete qualcuno che lo produce da sé e può procurarvelo?).

In ultimo è importante bandire le fritture e le carni processate come i wurstel.

L’idratazione non può essere ignorata: una persona anziana deve bere almeno 8 bicchieri di acqua oligominerale al giorno e, solo occasionalmente e se piacciono in modo particolare, le bibite gassate. L’alimentazione, in fondo, è anche un modo per coccolarsi concedendosi qualche piccolo piacere di gola, di cui gli anziani non vanno del tutto privati a meno che non vi siano patologie che lo vietano in assoluto, come il diabete. Come mangiano gli anziani della vostra famiglia? Vi piacerebbe trovare qualcuno che possa occuparsi di loro verificando che mantengano sempre uno stile di vita salubre e seguano un’alimentazione idonea (anche quando voi, per motivi di lavoro o personali, siete costretti ad assentarvi)? Se state cercando un servizio di assistenza domiciliare per anziani a Roma contattateci!

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