danni da fumo negli anziani

In Italia il 9,8% degli anziani over 65 sono fumatori. È risaputo che il fumo è dannoso per chiunque, ma con il progredire dell’età diventa ancora più impattante sulla salute, tanto da essere considerato come una delle principali cause di morte prematura, soprattutto per le persone di mezza età.

Nonostante ciò, non sono ancora stati ben quantificati i danni che il fumo può provocare ad una persona anziana e spesso questa mancanza di informazioni non fa altro che favorire un’antica credenza: “quel che è fatto è fatto!”.

Parliamo, appunto, della convinzione che se una persona sopra i 60 o 70 anni, continua a fumare allora non vale la pena tentare di farla smettere.

In realtà, si tratta di un atteggiamento deleterio. Sono infatti moltissimi i benefici gli anziani possono ottenere smettendo di fumare, anche in età avanzata.

Fumatori anziani: cosa dicono i numeri

Una ricerca recente ha analizzato i dati di 22 studi effettuati sulla popolazione di vari paesi europei e negli Stati Uniti. Attraverso un’analisi statistica, si è riusciti a calcolare e a portare alla luce i rischi relativi alla mortalità da fumo e il tempo di anticipazione della stessa.

A conclusione dello studio, i ricercatori hanno stabilito che, rispetto ai non fumatori, i fumatori avevano un rischio di morire prematuramente superiore di 2,7 volte. Sulla base dei risultati di queste ricerche, sono stati effettuati ulteriori approfondimenti che sono riusciti a evidenziare che la supermortalità dei fumatori tra le persone anziane è legata tanto alle malattie cardiovascolari quanto ai tumori.

Ecco che quindi diventa lampante che il fumo rimane un alto fattore di rischio anche dopo i 60 anni, per cui gli sforzi per ridurre il fumo e promuoverne la cessazione tra gli anziani si tradurrebbe in una grande vittoria in termini di salute pubblica.

Fumatori anziani: i sintomi che si sottovalutano

“Fumo ma sto bene” è la classica frase dei soggetti fumatori che si sentono in salute e non ne voglio sapere di riconoscere la pericolosità del loro comportamento. Sono circa 9 milioni gli italiani fumatori colpiti da patologie polmonari non diagnosticate, che, però, potrebbero peggiorare con il trascorrere degli anni.

È molto più frequente di quel che si pensa imbattersi in fumatori che sostengono di godere di buona salute, che poi però si vedono costretti a ricredersi qualche anno dopo; o, viceversa, che mostrano sintomi ritenuti innocenti o normali, soprattutto in età avanzata, come tosse, catarro o mancanza di respiro.

In realtà questi sono i primi campanelli d’allarme dell’avanzare di una malattia respiratoria, cardiovascolare, metabolica o, nei casi più gravi, di un tumore.

Fumatori anziani: il tabacco è la prima causa di morte in Italia

I numeri parlano chiaro e non lasciano scampo. Il tabacco in Italia è la principale causa di morte ed è il responsabile di quasi 83 mila decessi l’anno, di cui più di un quarto riguarda persone della terza età. Le sigarette provocano più decessi dell’alcol, delle droghe, degli incidenti stradali, dei suicidi e degli omicidi, tutti messi insieme.

È un fenomeno talmente tanto pericoloso che l’Organizzazione Mondiale della Sanità lo ha più volte sottolineato, descrivendo il tabacco come una delle sfide di sanità pubblica più grandi della storia.

Non bisogna mai dimenticare che il fumo è responsabile di:

  • diversi tipi di cancro;
  • gravi malattie cardiovascolari;
  • gravi malattie polmonari;
  • diabete di tipo 2;
  • cataratta;
  • artrite reumatoide;
  • degenerazione maculare.

È una lunga lista di malattie di cui, gran parte, peggiorano con l’avanzare dell’età. Inoltre, fare uso di tabacco significa anche aggravare le patologie già esistenti, magari legate proprio alla vecchiaia, con il rischio di farle diventare croniche.

È chiaro che tutti i fumatori sono a rischio, ma il rischio peggiore ricade proprio nella categoria più fragile, gli anziani. Il primo passo, quindi, è smettere di fumare. Per gli anziani rinunciare al fumo può rivelarsi molto più complesso che per i giovani, perché lo ritengono uno dei pochi piaceri che gli rimane.

Per questo, oltre al supporto della famiglia, fondamentale in questi casi, è possibile ricorrere anche a farmaci e a terapie specifiche che possono aiutare a raggiungere l’obiettivo, in quanto i benefici di una vita senza fumo sono apprezzabili fin da subito per gli anziani.

Innanzitutto smettere di fumare comporta un calo drastico del rischio di ammalarsi e, cosa molto importante, potenzia la risposta ai farmaci necessari per combattere malattie croniche già esistenti, come scompensi cardiaci, ischemie e broncopneumopatia cronica ostruttiva.

Fumatori anziani: l’approccio di Sant’Anna 1984

Noi di Sant’Anna 1984 abbiamo piena consapevolezza dei rischi legati al fumo, soprattutto se i soggetti sono anziani, peggio ancora se con patologie annesse. Per questo motivo è nostra premura che i nostri assistiti capiscano il reale pericolo di questo gesto, cercando di accompagnarli in una strada differente.

Prima di tutto cerchiamo di individuare i segnali che riteniamo sospetti: il più importante fra tutti è il fiatone, ma anche tosse stizzosa o cronica, mancanza di energia e disordini del sonno. Sono tutti campanelli che ci fanno pensare che può esserci qualche problema, anche se silente.

La nostra filosofia è sempre quella di coinvolgere i nostri assistiti, piuttosto che imporgli nuove abitudini e comportamenti ed è così che i nostri operatori riescono ad instaurare sempre di più un rapporto basato sulla fiducia e, per quanto possono, lottano affinché il paziente capisca il reale pericolo e si impegni per smettere di fumare.

Fumare fa male sempre ma, ancor di più ai tempi di Covid- 19, la possibilità di finire in ossigenoterapia continua è un rischio che non vogliamo far correre ai nostri pazienti.

Sappiamo molto bene quanto sia importante questo messaggio, perché siamo certi che l’aumento delle persone che smettono di fumare è la chiave per ridurre in maniera drastica il numero complessivo, troppo alto, dei morti associati al tabacco.

Rivolgersi a Sant’Anna 1984 significa quindi affidare i propri cari alle cure di operatori con una grande preparazione, in grado di affrontare con serenità tutte le difficoltà che si presentano.

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