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Nei primi anni ’90 un giovane medico americano in forza presso una casa di cura per anziani compì un atto rivoluzionario. Per migliorare la qualità della vita degli ospiti, affetti da insonnia, depressione ed apatia, aprì le porte dell’istituto a due cani, quattro gatti e ben cento uccelli. La salute di tutti migliorò e l’efficacia della pet therapy fu ancora confermata, dopo che essa aveva già fatto passi da gigante dagli anni ’60 in poi, quando ne vennero per la prima volta resi noti i benefici psicologici e comportamentali.

Nessun dubbio quindi che cani e gatti, ma anche uccelli, criceti, pesci e tartarughe sappiano essere un toccasana per l’umore di chiunque. Vederli in questa chiave eccessivamente utilitaristica, tuttavia, è molto pericoloso sia per il benessere dell’animale che per quello della persona chiamata a prendersene cura.

Per questo motivo regalare un pet ad una persona anziana non è sempre una buona idea, per quanto animata dalle migliori intenzioni: avere a disposizione molto tempo libero non è di per sé un motivo sufficiente per investire qualcuno di un compito tanto impegnativo.

Con questo spirito pratico, ma ben consapevoli degli enormi benefici che porta con sé il dividere la propria vita con un cucciolo, vi proponiamo qui di seguito un’analisi dei pro e dei contro.

Pro: fa bene alla salute

Essere proprietari di un cagnolino incoraggia l’attività fisica, sia per la necessità di portarlo fuori a passeggiare sia per le energie dedicate al gioco. Addirittura durante uno studio condotto su un campione di persone in età avanzata è emerso che chi possedeva un cane aveva un indice di massa corporea inferiore ed aveva avuto bisogno di un minor numero di visite mediche.

Contro: è fisicamente faticoso

Prendersi cura di un animale è un impegno gravoso, specie per chi soffre di limitazioni fisiche. I cuccioli in particolare sono pieni di energie, saltano addosso e sembrano non stancarsi mai. I cani anziani, invece, possono aver bisogno di aiuto per scendere le scale o per uscire. Le gabbie dei roditori o le vasche per i pesci vanno pulite regolarmente, almeno una volta la settimana.

Pro: allevia il senso di solitudine

Non per niente li definiamo animali da compagnia. Offrono un amore incondizionato e, obbligandoci a prenderci cura di loro, ci spingono a curarci anche di noi stessi. Secondo Carlyn Montes De Oca, autrice del libro: “La felicità è un cucciolo caldo: lo straordinario potere curativo dei cani e dei gatti”, gli animali domestici ci danno uno scopo nella vita e questo si riflette persino sulla nostra autostima.

Contro: è impegnativo in molti modi

Non si tratta solo di sforzo fisico. Vivere con un pet significa essere obbligati a continui esborsi di denaro, periodici e occasionali. Bisogna inoltre dedicargli molto tempo perché tutti i suoi bisogni siano soddisfatti, non solo con riferimento a quelli essenziali, ma anche in una prospettiva più generale che ci obbliga, per esempio, a non ascoltare considerazioni del tipo: “È un cane piccolo, non ha bisogno di uscire” o “È un gatto, non ama giocare”.

Pro: spinge a vivere nel presente

Alcune persone anziane perdono il contatto temporale con la realtà. Divisi tra un mondo di nostalgici ricordi e i timori per un futuro caratterizzato dalla malattia e dalla mancanza di autosufficienza, non vivono quasi mai nel qui e ora. Un animale domestico rende il presente molto apprezzabile e permette di vivere alla giornata, la quale è scandita anche dalle sue esigenze e dalla routine impostata tra i “coinquilini”.

Contro: la perdita del compagno di vita è dolorosa

Ci riferiamo ad entrambi. A volte gli animali domestici sopravvivono alla propria famiglia umana: i non più giovani che possiedono un cane o un gatto (molto più longevi rispetto ai pesci o ai roditori) sono spesso preoccupati da questa circostanza. Mentre assistere alla scomparsa del proprio animale a causa di un incidente, una fuga, un furto o una morte naturale è davvero penoso per una persona anziana e può, purtroppo, causare conseguenze psicologiche anche di lungo periodo.

Come comportarsi dunque se un nostro caro anziano ha già con sé un animale domestico o ne desidera uno? Cosa dire ai propri figli che vorrebbero regalare un cucciolo ai nonni il prossimo Natale?

A volte la risposta giusta è in una soluzione di compromesso: un cagnolino potrebbe per esempio vivere con il nostro caro, ma essere portato fuori a passeggio da un dog sitter, un vicino di casa volenteroso o un familiare. In generale potete pensare di affidare la gestione degli aspetti più complessi a qualcun altro.

Molti veterinari effettuano visite a domicilio, alcune cliniche sono ben organizzate in tal senso ed occorre solo individuare quella più vicina. Offrire aiuto e collaborazione è insomma il modo migliore -a volte l’unico- per favorire questa meravigliosa convivenza e lasciare che due anime in perfetta sintonia, pur provenienti da mondi diversi, possano capirsi, accompagnarsi, amarsi.

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