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Troppo spesso ci sottoponiamo a un controllo medico solo in presenza di un disturbo specifico. La prevenzione è invece fondamentale soprattutto per gli anziani: essa migliora la salute, l’autonomia e la qualità della vita e impedisce la dipendenza dalle cure e dai farmaci.

La prevenzione può essere di tipo primario, secondario o terziario. La prevenzione primaria mira a ridurre o eliminare del tutto i fattori di rischio circa una specifica patologia, la secondaria, invece, si concentra sulla diagnosi precoce della malattia minimizzando la morbilità, l’ospedalizzazione e la mortalità. La prevenzione terziaria consiste in una corretta gestione della malattia già esistente al fine di limitare ulteriori perdite funzionali.

Diverse patologie croniche sono associate a grandi benefici se si attua una prevenzione terziaria. È per esempio il caso dell’artrite, dell’insufficienza cardiaca, dell’osteoporosi, del diabete e delle malattie vascolari.

Il caregiver familiare o l’operatore professionale che assiste una persona in età avanzata deve anche saper individuare i cambiamenti funzionali che possono essere alla base di un malessere e segnalarli poi prontamente al medico curante.

Ma quali iniziative possono essere intraprese per proteggere adeguatamente i nostri cari dalle malattie o dal loro peggioramento?

Vaccini per gli anziani

Le vaccinazioni non riguardano solo i bambini, ma sono molto importanti anche nella terza età. Con il passare degli anni, infatti, il sistema immunitario si indebolisce e alcune infezioni possono diventare molto pericolose in soggetti fragili.

Per esempio chi già soffre di bronchite, diabete, insufficienza renale o malattie cardiache è più esposto al rischio di complicazioni nel caso contragga l’influenza: l’infezione può causare polmoniti e broncopneumopatie che conducono al ricovero.

Non molti sanno che i vaccini per proteggersi dall’influenza stagionale, dallo pneumococco e dall’herpes zoster sono gratuiti per gli over 65.

Il vaccino antinfluenzale può essere fatto entro dicembre/gennaio con iniezione sul braccio e non bisogna preoccuparsi degli effetti collaterali, che sono minimi: solo nell’1% dei casi si verifica un aumento della temperatura e nel 10% un lieve dolore nella zona interessata dall’iniezione.

Con un vaccino coniugato plus valente è possibile vaccinarsi anche contro lo pneumococco, il batterio causa di più di 100.000 ricoveri l’anno ed è associato a polmoniti severe.

Il vaccino anti herpes zoster protegge invece dal così detto fuoco di Sant’Antonio, dovuto ad una riattivazione del virus della varicella. L’infezione scatena un dolore acuto che può protrarsi per mesi e addirittura anni. Il vaccino invece riduce il rischio del 65% e protegge per tutta la vita senza necessità di richiami.

Controlli prescritti dal medico di base

Il check-up è un controllo a cadenza periodica, generalmente annuale, che si effettua anche in assenza di sintomi. Superata una certa età è opportuno chiedere al medico curante di prescrivere alcuni screening. A parte i controlli di routine come le analisi del sangue e quelle di feci ed urine, fondamentali per diagnosticare patologie a carico di intestino, pancreas e reni, il medico può ritenere opportuno indagare alcuni aspetti più specifici dello stato di salute del paziente.

Tenuto conto della storia clinica del soggetto e della familiarità rispetto alcune patologie, la prescrizione potrà riguardare:

  • esami per l’ipertensione,
  • esami per il colesterolo,
  • esami per il diabete,
  • esami per l’osteoporosi,
  • controllo della vista,
  • controllo dell’udito,
  • controllo ginecologico o della prostata,
  • valutazione dello stato della memoria.

Con gli esami del sangue si verifica il rischio per diabete, infarti e ictus e si controlla il valore della transaminasi, che dà indicazioni sullo stato di salute del fegato. L’esame per l’osteoporosi, invece, consiste in una procedura breve ed indolore con la quale si misura la densità ossea. Un esame della vista preventivo aiuta a diagnosticare malattie curabili come il glaucoma, la malattia dell’occhio diabetico e la degenerazione maculare.

Dieta salutare

Secondo uno studio risalente al 2018 a firma dell’Università Bocconi di Milano un anziano su tre ricoverato in ospedale o in una RSA è malnutrito o a rischio malnutrizione. Gli anziani assistiti presso il proprio domicilio, invece, hanno più possibilità di condurre una dieta sana ed è garantito il pieno controllo sulla stessa.

Adottare un protocollo alimentare corretto è fondamentale per scongiurare l’insorgenza o evitare il peggioramento di patologie croniche. Una dieta sbagliata, infatti, allunga i tempi di convalescenza, rende le cure farmacologiche meno efficaci e aumenta i costi delle stesse.

In particolare la carenza di proteine, vitamine e minerali ha serie ripercussioni sul sistema immunitario e a carico del complesso muscolo-scheletrico. La riduzione della massa muscolare che ne consegue, detta sarcopenia, aumenta anche il rischio di cadute e fratture.

Un sostegno dall’assistenza domiciliare

Se non si tratta di controlli periodici ma si sta indagando circa la sussistenza di una patologia specifica il consiglio è quello di seguire sempre da vicino le vicende mediche dei propri cari e di accompagnarli alle visite personalmente.

Tuttavia, la presenza in casa di un operatore socio-assistenziale favorisce il benessere dell’anziano in molti modi, compresa la verifica dello stato di salute generale e la segnalazione di disturbi, il supporto per la prenotazione delle visite e degli esami, l’accompagnamento, il coordinamento degli appuntamenti medici.

Anche l’incoraggiamento a seguire le prescrizioni del medico, rispettare una dieta specifica e assumere gli eventuali farmaci è molto importante, specie quando i familiari non riescono a garantire una presenza costante e quotidiana.

In questi casi, infatti, ci si preoccupa di non riuscire ad affiancare il proprio genitore anziano o il proprio parente per assicurarsi sia adeguatamente seguito dal team medico. È quindi risolutivo poter contare sull’aiuto di una badante ben organizzata, che parli e comprenda bene l’italiano e possa riferire sullo stato di salute dell’assistito e su quanto consigliato dagli specialisti. Se l’operatore (o l’operatrice) è anche incaricato della preparazione dei pasti la situazione è ideale per aver sempre sotto controllo il corretto apporto di nutrienti e soprattutto per assicurarsi che il proprio caro mangi sempre i suoi piatti preferiti!

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