anziani-distanziamento-sociale

La stagione autunnale ormai alle porte desta preoccupazione: c’è la prima riapertura delle scuole dopo il recente lockdown e anche il timore che, con la ripresa effettiva delle attività lavorative e l’abbassamento delle temperature, il virus torni alla carica. Non siamo certi di come si evolveranno le cose ma stiamo già pensando alla possibilità di un nuovo distanziamento sociale.

Se rivolgiamo la nostra attenzione agli anziani ci rendiamo conto che oggi è lo spauracchio della terapia intensiva e delle sue estreme conseguenze a spaventarci e spingerci a proteggerli con l’isolamento, ma ieri era un comune raffreddore o un’influenza, che possono comunque avere gravi ripercussioni sugli individui più fragili.

Insomma, di ciò che abbiamo imparato durante la pandemia, ma anche di quello che sapevamo da prima dovremo fare tesoro. I mezzi di contagio non sono cambiati ed è sempre dalla respirazione a distanza ravvicinata, dal toccare superfici potenzialmente infette e dalle strette di mano che dobbiamo guardarci.

Ma se le regole del distanziamento sociale sono per tutti indigeste, per gli anziani, abituati a dipendere dagli altri e bisognosi di assistenza continua, costituiscono una vera sfida. Occorre dunque gestire la situazione nel migliore dei modi, sapendo anche ridurre l’impatto dell’isolamento dove e quando possibile.

In alcuni casi si tratta di buon senso. Diverse pratiche burocratiche e bancarie possono essere realizzate online, la consegna della spesa a domicilio è ormai un’abitudine per migliaia di italiani ed anche molte farmacie recapitano i farmaci direttamente a casa. I nostri cari anziani possono dunque essere resi autosufficienti fornendo i numeri di telefono per il disbrigo di queste faccende e provando una prima volta il servizio di persona, per accertarsi che tutto funzioni bene.

Se invece si tratta di persone non autosufficienti è determinante l’aiuto di una badante che garantisca il massimo rispetto delle regole di igiene e sicurezza. L’assistente familiare potrà poi allontanarsi dal domicilio dell’assistito per provvedere alle incombenze oppure gestire gli ordini, aprire ai corrieri, ecc.

Il distanziamento sociale deve però tenere conto delle esigenze di conforto e mobilità fisica delle persone anziane. Secondo Raffaele Antonelli Incalzi, direttore del reparto di Geriatria del Policlinico Universitario Campus Bio-Medico di Roma, “non possiamo pensare di tenere gli over 70 chiusi in casa troppo a lungo. Dovremmo organizzarci tenendo presente il rischio ambientale, ma anche quello personale “.

Diversi studi condotti a livello nazionale e internazionale hanno stabilito una correlazione tra impedimento delle relazioni e aumento del rischio di depressione, ansia, problemi cardiovascolari, autoimmuni e di salute mentale. Si verificherebbe inoltre un rinforzo reciproco nell’incontro tra disturbi affettivi, tipici dell’età avanzata, ed isolamento. Gli effetti possono consistere in comportamenti di evitamento della socialità a lungo termine, schemi di pensiero autoreferenziali e peggioramento dei sintomi psichiatrici eventualmente già esistenti.

Più in generale gli studi sull’invecchiamento indicano che i contatti sociali rivestono un ruolo fondamentale nella vita delle persone anziane, sia in termini di miglioramento della qualità di vita (più occasioni di movimento fisico, più indipendenza), sia nel senso di rispondere a quel naturale bisogno di protezione e appartenenza che aumenta con il progredire dell’età.

Ecco quindi che il distanziamento sociale tanto predicato torna a restringersi di fronte queste nuove considerazioni. Ma tutto sta nel non esagerare.

Dunque evitare i luoghi affollati va bene, non privare un nostro caro in età avanzata della compagnia dei familiari più stretti. Passeggiare per strada è consentito ed anche raccomandato, purché lontano da luoghi di assembramento come l’interno dei negozi.

Le visite agli anziani devono naturalmente realizzarsi facendole precedere e seguire da un’igiene personale importante e valgono le regole che abbiamo più volte ascoltato e suonano oggi come una cantilena: non baciarsi, non abbracciarsi, stranutire e tossire nell’incavo del gomito, non incontrarsi in caso di sintomatologia evidente, indossare la mascherina.

Il contatto con i soggetti positivi ed asintomatici è ancora la fonte di rischio più spaventosa. A quest’incognita possiamo reagire solo riducendo i contatti e mantenendo la distanza interpersonale di almeno un metro.

L’impatto dell’isolamento sociale negli anziani può essere diminuito anche proseguendo con l’assistenza domiciliare precedentemente iniziata: un viso conosciuto, una mano amica e un sorriso caloroso comunicano un senso sicurezza e protezione fondamentale.

Recommended Posts