Vivere con genitori anziani: consigli per gestire la convivenza

figlia che abbraccia la madre

Arriva un momento nella vita in cui i ruoli tra genitori e figli si invertono e a questi ultimi spetta il compito di prendersi cura dei primi, soprattutto quando sopraggiungono acciacchi e malanni dovuti all’età.

Accudire un genitore anziano può rivelarsi, a volte, complicato: siamo abituati a vedere i nostri genitori come dei supereroi invincibili ma non è sempre così, anche loro possono aver bisogno del nostro supporto e noi figli non possiamo tirarci indietro di fronte alla loro richiesta di aiuto.

La convivenza con un genitore anziano è costellata di fasi alterne, fatte di numerose sfide da superare, come la gestione di tempi, energie ed esigenze diverse, rispetto reciproco e nuove responsabilità da ridistribuire nel rapporto figlio-genitore. 

Il segreto consiste nel sapere affrontare questa situazione complessa in modo costruttivo, identificando i problemi comuni alla base della crisi e trasformarli in opportunità, considerando il benessere fisico e prendendosi del tempo libero quando necessario. 

Accogliere un genitore anziano in casa: l’inizio della convivenza

Nell’accogliere il proprio parente in casa, che sia la mamma o il papà, è fondamentale conoscere quali sono i suoi bisogni per organizzare al meglio tempo e risorse destinate al suo perfetto stato di salute.

Vivere con i genitori anziani deve rivelarsi un piacere reciproco: ecco una serie di pratici consigli per vivere una serena quotidianità in compagnia di un genitore anziano.

Una decisione da prendere in famiglia

Quando si decide di iniziare la convivenza con un genitore anziano, è fondamentale rendere partecipe della scelta il resto della famiglia. Le loro opinioni e i loro consigli possono offrire un nuovo punto di vista e condividere le preoccupazioni con il proprio partner può alleviare la situazione.

Insieme è possibile mettere a punto la strategia che consentirà di vivere con maggiore serenità il nuovo rapporto, donando al genitore la tranquillità di cui ha bisogno.

Creare l’ambiente ideale per stare bene

Per l’anziano è importante vivere in uno spazio pensato per le sue abitudini e i suoi gesti quotidiani. Questo non vuol dire rivoluzionare casa, ma organizzarla per accogliere il genitore, prevedendo un ambiente confortevole per tutta la famiglia, possibilmente libera da eventuali barriere architettoniche. 

A seconda degli interessi, poi, si potrebbe pensare alla creazione di un’area destinata alla lettura, al cucito e arredata con comode sedute.

Coinvolgere l’anziano nelle attività di casa

Agli anziani piace essere coinvolti nella gestione domestica e sono davvero tante le attività da poter svolgere insieme nel corso della convivenza: se in casa ci sono bambini piccoli è possibile creare insieme piccoli manufatti creativi, fare passeggiate rilassanti o guardare vecchie foto di famiglia.

Un anziano in famiglia è un patrimonio da proteggere e il suo contributo può rivelarsi molto prezioso, soprattutto con i nipoti. Per questi ultimi i nonni sono un’opportunità di crescita, la possibilità di creare un’identità sostenuta da solidi valori.

I nonni, poi, possono aiutare i piccoli di casa a fare i compiti, inventare storie e racconti e insegnare le prime nozioni di cucina. Il tempo che un anziano trascorre con i propri nipoti fortifica il loro rapporto, facendolo sentire amato e ben accolto in famiglia.

Rinnegare i sensi di colpa

Rinunciare a momenti di benessere per non abbandonare il genitore anziano è un atteggiamento molto diffuso, i sensi di colpa prendono subito il sopravvento quando i bisogni dell’anziano superano le possibilità del figlio.

In questo caso sta a noi riconoscere che il sentimento è del tutto fuori luogo e non può dominare le nostre decisioni.

Quali sono i pro e i contro della convivenza per i genitori anziani?

La convivenza con i figli comporta, per un genitore anziano, una serie di benefici e svantaggi. I principali vantaggi possono riguardare la compagnia, un supporto nell’accedere ad alcuni servizi come l’assistenza sanitaria, un aiuto nella gestione domestica e, in alcuni casi, la condivisione delle spese. 

Tuttavia, la coabitazione tra genitori anziani e figli adulti può causare qualche malumore e insofferenza da una o entrambe le parti. Alcuni genitori abituati alla loro indipendenza possono avvertire un leggero disagio dato dalla nuova routine familiare o sentirsi un peso per i loro figli. Inoltre, la convivenza può, in casi estremi, dare luogo a preoccupazioni finanziarie tra le due generazioni, dato che sono necessari maggiori sforzi economici per la gestione domestica allargata.

Cosa succede quando non si riesce a convivere

Quando i genitori anziani non riescono a trarre benefici dalla convivenza, il più delle volte la situazione si complica. 

Vivere con genitori anziani può essere causa di incomprensioni e malumori difficili da superare, specie in relazione alla gestione del tempo e degli obblighi

Potrebbe rivelarsi necessario porre dei limiti sui compiti da fare in casa, gestione degli spazi e le altre attività. In alcuni casi, la convivenza può rendere i rapporti più tesi, aggravando le difficoltà nell’affrontare le esigenze finanziarie e sociali e nel superare i problemi di salute che possono sorgere.

Alternativa a vivere con genitori anziani: il ruolo di Sant’Anna 1984

Il benessere di un genitore anziano dovrebbe sempre essere una priorità per tutti i figli. La gestione della convivenza richiede uno sforzo da parte di entrambe le parti, ma ciò non significa che sia impossibile trovare la serenità familiare. Con una buona organizzazione, l’impegno reciproco e rispetto nei confronti dei desideri di tutti, la convivenza può diventare un’esperienza di reciproca opportunità. I figli possono essere certi che al loro caro non accadrà nulla di grave e le persone anziane possono godere della compagnia dei propri familiari, fondamentale per il loro benessere.

Sant’Anna 1984 offre un sostegno concreto per tutti quei casi in cui non è possibile accogliere in casa un genitore anziano, mettendo a disposizione un’assistente badante che si prenderà cura dei tuoi cari.

Il nostro personale è selezionato con estrema attenzione, appositamente formato per offrire tutta l’assistenza che necessita una persona anziana. Offriamo i servizi più efficienti e più qualificati che possiate desiderare per il benessere dei tuoi familiari.

Contattaci al 320 344 9157 o scrivici per scoprire la nostra offerta completa e per ricevere una proposta fatta su misura per te e per la tua famiglia.

Come proteggere le persone anziane dal freddo invernale

Badante che assiste persona anziana

Il freddo intenso e le basse temperature possono provocare problemi alla salute delle persone più cagionevoli, oltre che l’insorgere di sintomi influenzali se non accuratamente protette.

Per quanto possa essere una stagione affascinante, l’inverno, però, può rivelarsi molto insidioso soprattutto per le persone anziane, più fragili e soggette ai malanni stagionali.

Gli anziani sono più esposti a patologie a carico del sistema respiratorio e cardiocircolatorio e il freddo favorisce la vasocostrizione, che può essere un rischio per chi è affetto da patologie cardiocircolatorie.

Inoltre, con l’invecchiamento il sistema di termoregolamentazione si deteriora e questo può comportare l’abbassamento della temperatura corporea senza che l’anziano se ne renda conto, andando incontro a fenomeni di ipotermia.

Per proteggere i nostri cari nel modo più sicuro, oltre a provvedere al richiamo del vaccino antinfluenzale sotto controllo medico, possiamo ricorrere a diversi accorgimenti.

Mantenere una temperatura costante in casa e rendere accogliente l’ambiente è un buon modo per prendersi cura di chi soffre molto il freddo e preservare dalle rigide temperature la salute di chi amiamo.

Vediamo ora qualche suggerimento per rendere più gradevole l’inverno ai nostri cari, evitando l’insorgere di malattie croniche.

Preferire un abbigliamento a strati

Il primo consiglio che sentiamo di dare riguarda l’abbigliamento da indossare. Per prevenire virus stagionali è preferibile vestirsi a più strati. Con l’avanzare dell’età, infatti, è più facile avvertire il freddo e, anziché indossare maglioni di lana o pile,  sono da prediligere strati di abbigliamento più sottili, magari in materiale termico, più leggero e traspirante.

I medici sconsigliano di uscire nelle ore più fredde e suggeriscono di evitare sforzi all’aria aperta. Per stare in ambienti esterni senza ammalarsi, occorrerà proteggersi indossando un cappotto pesante, una sciarpa avvolgente per coprire le vie orali, cappello e guanti.

Anche le calzature da indossare d’inverno vanno scelte con cura: sono da preferire scarpe con un rivestimento isolante, per mantenere i piedi caldi e asciutti.

La pelle del viso va accuratamente idratata: viso e le labbra vanno protetti con creme e unguenti idratanti per evitare fastidiose screpolature, così come le mani.

Curare l’alimentazione

Anche l’alimentazione svolge un ruolo fondamentale per ripararsi dal freddo dei mesi invernali. 

L’alimentazione ideale  comprende frutta e verdura di stagione, tisane e spremute di agrumi ricche di Vitamina C per mantenere efficiente il sistema immunitario. Le vitamine contenute nella frutta e nelle verdure, infatti, sono indispensabili all’organismo, unici elementi di cui ha bisogno ma che non riesce a produrre da sé.

L’idratazione è fondamentale e bere un bicchiere d’acqua ogni ora è importante per mantenere il corpo correttamente idratato.

In una dieta sana ed equilibrata, sono da preferire pasti frequenti, leggeri e ricchi di fibre e sali minerali. La consistenza delle pietanze, più o meno morbida, va adattata alla capacità di masticazione e deglutizione dell’anziano. 

È consigliata l’assunzione di bevande e pasti caldi ed evitati gli alcolici che, al contrario di quanto, favoriscono la dispersione del calore corporeo.

È sempre importante seguire le indicazioni del proprio medico, magari associate a quelle di un nutrizionista, questo per assicurare ai nostri cari le energie utili per affrontare l’inverno.

Mantenere una temperatura costante

La temperatura all’interno dell’abitazione dovrebbe oscillare tra i 18 e 22 gradi e, per mantenerla costante, è possibile utilizzare un termostato programmabile e regolabile.

A causa dell’età e di alcuni farmaci che assumono, poi, gli anziani potrebbero avvertire una percezione errata della temperatura.

Il livello di umidità va controllato spesso: un ambiente troppo secco, infatti, potrebbe causare tosse e secchezza alla gola, mentre un ambiente molto umido potrebbe favorire la comparsa di muffe.

Gli sbalzi di temperatura vanno sempre evitati, questo per non rischiare uno shock termico nel passaggio tra i vari ambienti.

Verificare la manutenzione degli impianti

La casa è il nostro nido, un luogo sicuro che ci ripara e assicura calore. Per far sì che sia sempre così, soprattutto nei mesi invernali è importante assicurarsi del corretto funzionamento degli impianti.

La manutenzione dei termosifoni si rivela utile per evitare l’eccessivo aumento dei consumi e per farli riscaldare bene, mentre controllare le tubature è un ottimo modo per mantenerle in salute ed evitare ghiacciate invernali.

Molti incidenti domestici si verificano perché sugli impianti di riscaldamento non viene svolta la manutenzione ordinaria. Questo può comportare un avvelenamento da monossido di carbonio se l’impianto non è sottoposto a controllo almeno una volta l’anno.

È una buona pratica areare gli ambienti ogni paio d’ore, evitando così l’eccessivo accumulo di aria viziata.

Prenderci cura della casa consentirà ai nostri cari di trascorrere l’inverno al caldo, protetti, e senza il rischio di improvvisi malfunzionamenti nei momenti più rigidi della stagione. 

Coprire gli spifferi

Può capitare che le case in cui risiedono i nostri cari possano presentare alcuni spifferi, specie se le costruzioni sono esposte alle intemperie da qualche decennio.

Le infiltrazioni d’aria, poi, oltre a essere fastidiose, sono la causa principale della dispersione di calore, annullando il lavoro di caloriferi, stufe e camini.

Per rimediare, possiamo operare in diversi modi: 

  • Possiamo utilizzare paraspifferi imbottiti in prossimità di balconi e finestre;
  • allontanare divani e poltrone dai caloriferi;
  • chiudere le porte delle stanze che non usiamo.

Proteggersi dal freddo fuori casa

Gli anziani dovrebbero evitare di uscire la mattina presto e la sera, quando le temperature si abbassano drasticamente. 

Nelle giornate più umide sarebbe preferibile rimanere in casa perché anche fare la spesa può comportare rischi per la salute. È meglio farla recapitare a domicilio o delegare il compito a qualche parente o vicino.

L’impegno di Sant’Anna 1984

Tutti suggerimenti utili che abbiamo vanno completati con un consiglio bonus: per scaldare il cuore dei nostri cari occorre non far mancare la nostra vicinanza e affetto, l’amore di chi ci vuole bene è il modo migliore per sconfiggere le rigide temperature invernali.

Noi di Sant’Anna 1984 conosciamo molto bene l’importanza delle cure non solo funzionali ma soprattutto emotive e per questo ci affidiamo a un team di professionisti preparati, dotati di forte empatia e attenti ai bisogni delle persone.

Contattaci  e insieme troveremo la soluzione di cura più adatta ai bisogni della tua famiglia.

Anziani problematici: l’assistenza domiciliare può fare la differenza

mani che si stringono

Chi ha a che fare con anziani problematici, siano essi affetti da demenza senile, Alzheimer o altre patologie, lo sa bene: in alcuni momenti la loro gestione può farsi complicata. Che si tratti di difficoltà legate alle cure quotidiane, agli inevitabili scatti d’ira o ai cosiddetti “capricci”, il contributo di una persona esperta in fatto di assistenza domiciliare può davvero fare la differenza e alleggerire l’intera famiglia di un carico fisico e mentale fin troppo gravoso.

Gestione degli anziani problematici nelle famiglie moderne

C’è stato un tempo in cui tutto scorreva in modo molto più lento, le famiglie erano organizzate diversamente, o forse si provava solo tanta vergogna nell’ammettere le proprie difficoltà in fatto di gestione dei membri più anziani della famiglia. La dedizione a ogni costo era qualcosa di irrinunciabile se si aveva a che fare con persone fragili e non più autosufficienti.

Oggi le cose sono cambiate, il tempo sembra scorrere più in fretta, le famiglie sono costrette a tenere ritmi via via più frenetici. Bisogna concentrarsi sul lavoro, occuparsi dei figli, gestire la casa, prendersi cura di se stessi, fare la spesa e tanto altro ancora. Ogni nucleo familiare ha le sue esigenze e le sue battaglie da compiere per arrivare alla fine della giornata. Nei casi in cui a tutte queste attività si sommano la gestione e la cura di un familiare non più autosufficiente, e magari anche problematico, ci si può ritrovare di fronte a una montagna impossibile da scalare.

Di per sé la gestione di un anziano è complessa, ma quando subentrano complicazioni legate, ad esempio, ad Alzheimer, demenza o altre patologie, il carico può farsi eccessivo per chi ha molto altro di cui occuparsi, pur amando la persona in questione e desiderando il suo bene. È proprio in questi casi che il supporto assistenziale da parte di una figura esperta e competente può semplificare le cose per tutti: sia la persona anziana che ha bisogno di ricevere cure e assistenza mirate, sia la famiglia di appartenenza che viene sollevata da un impegno delicato che non è pronta a portare avanti con le giuste competenze.

Assistenza domiciliare: la soluzione giusta per l’anziano e la sua famiglia

Non è facile accettare il decadimento fisico e mentale dei propri cari ed essere costretti ad affrontarlo ogni giorno mentre ci si prende cura di loro. Il coinvolgimento fisico, mentale ed emotivo è troppo forte. Chiedere l’aiuto di una badante non vuol dire quindi non amare abbastanza i propri familiari più fragili, ma significa anzi comprendere e rispettare le loro esigenze e pretendere per loro la migliore assistenza possibile.

Una badante esperta e qualificata conosce le diverse patologie che affliggono gli anziani ed è in grado di fornire assistenza mirata e necessaria, in modo tale che i familiari dell’assistito abbiano in ogni momento la certezza di fare il possibile per chi gli sta a cuore.

La badante è una risorsa per tutta la famiglia

La presenza di una badante non è risolutiva solo nel caso della gestione pratica e quotidiana dell’anziano, ma apporta un notevole contributo anche al benessere generale della famiglia. Si tratta infatti di una figura altamente specializzata in grado di evitare lo stress e la frustrazione derivanti dall’incapacità di prendersi cura in modo adeguato dei propri cari.

Come abbiamo detto, sommando le attività necessarie per l’assistenza a un anziano non autosufficiente a quelle lavorative, di gestione della casa e dei propri figli, si rischia di raggiungere livelli elevati di sovraffaticamento fisico e mentale che sul lungo periodo possono causare tensioni interne alla famiglia stessa e difficoltà personali come insonnia, ipertensione, disturbi alimentari e via dicendo.

Grazie all’assistenza di una badante, invece, le esigenze dell’anziano non più autosufficiente possono convivere con quelle dei familiari. La presenza di un aiuto esterno rappresenta dunque una risorsa carica di valore che consente non solo di non stravolgere la propria quotidianità e le proprie abitudini, ma eventualmente anche di riequilibrare i rapporti incrinati dallo stress accumulato prima del ricorso all’assistenza domiciliare.

La presenza dei familiari al fianco dell’anziano non autosufficiente, anche nel caso in cui la sua gestione dovesse risultare problematica, non sarà più un obbligo, ma si tratterà invece di una presenza fisica ed emotiva voluta e desiderata, nei momenti in cui è possibile farlo.

I principali vantaggi derivanti dall’affiancamento di una badante (convivente o meno) nella gestione di un anziano, sono quindi tre:

  • la famiglia è certa, in ogni momento, del fatto che l’anziano sia assistito nel migliore dei modi da una figura preparata ed esperta;
  • l’anziano può continuare a vivere in spazi che già conosce (casa propria o dei propri figli ad esempio), senza essere costretto all’inserimento in spazi sconosciuti come quelli di una casa di riposo, che potrebbero far nascere un profondo senso di solitudine e abbandono;
  • i familiari possono continuare a dedicare il tempo e l’attenzione necessari al proprio lavoro, al proprio benessere psicofisico, ai propri figli e a tutte le altre attività che desiderano.

Solo mettendo da parte la paura del giudizio, accettando il fatto che chiedere aiuto non significa amare meno i propri cari e scegliendo di affidare il carico assistenziale a chi ha le capacità necessarie per gestire anziani non autosufficienti e problematici, è possibile ritrovare la serenità familiare, con la certezza che i propri cari siano nelle mani giuste.

L’assistenza domiciliare secondo Sant’Anna 1984

Molto spesso si tende a sottovalutare il grande valore rappresentato dalla figura della badante. Selezionando con attenzione i propri collaboratori e le proprie collaboratrici, Sant’Anna 1984 vuole invece fornire un servizio di assistenza domiciliare specializzato e personalizzato in base alle necessità delle persone che ogni giorno la scelgono.

Ascolto, comprensione e collaborazione caratterizzano i servizi che ogni giorno offriamo alle famiglie che ci scelgono, affidandoci ciò che di più prezioso hanno al mondo: i propri cari. La nostra presenza è sinonimo di affidabilità e serenità. Affidabilità, perché grazie a noi i tuoi cari saranno curati e protetti da figure esperte. Serenità, perché mentre noi ci prenderemo cura di loro, tu potrai dedicarti a ciò che più ti sta a cuore, nella consapevolezza che quando tornerai dai tuoi cari non dovrai preoccuparti di altro che donargli il tuo affetto e riceverne in cambio.

Chiamaci al 3203449157 per scoprire il servizio più adatto a te e alla tua famiglia. Siamo pronti a regalare a te e alla tua famiglia la serenità che vi meritate.

Badanti: quanto aumenteranno gli stipendi nel 2023?

badante che assiste donna su sedia a rotelle

A partire dal 1° gennaio 2023 i costi sostenuti dalle famiglie per l’assunzione di badanti, colf e babysitter saranno interessati da un aumento medio pari a 125 euro al mese.

In questo articolo scopriremo a cosa sono dovuti questi aumenti, quali potrebbero essere le loro conseguenze e quali possibili misure sono state o saranno valutate dal governo per contenerli.

Perché nel 2023 aumenteranno gli stipendi delle badanti?

Nel 2022 le finanze delle famiglie italiane hanno risentito dei rincari generalizzati e degli aumenti delle bollette. Tuttavia, le famiglie i cui membri più anziani siano assistiti da una badante potranno trovarsi a fare fronte a un aumento medio del relativo stipendio che potrà raggiungere i 125 euro al mese a partire dal 1° gennaio 2023.

L’adeguamento degli stipendi di colf e badanti è una conseguenza diretta dell’aumento dell’inflazione, che a novembre 2022 ha toccato quota 11,8%, secondo quanto dichiarato dall’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT). Nello specifico, gli adeguamenti riguarderanno l’80% dell’inflazione: gli aumenti degli stipendi delle badanti potrebbero quindi raggiungere il 9% annuo.

Come abbiamo già detto, l’aumento medio dovrebbe essere pari a 125 euro al mese, ma potrebbe arrivare a 138 euro al mese nel caso delle badanti conviventi che assistono anziani non autosufficienti. All’aumento di base dello stipendio vanno poi aggiunti TFR (trattamento di fine rapporto), tredicesima e ferie. L’aumento complessivo sarà dunque compreso tra i 2.000 e i 3.000 euro all’anno, a seconda della tipologia di contratto applicabile.

Aumento stipendi badanti: possibili conseguenze

Ma quali sono le possibili conseguenze legate all’aumento dello stipendio delle badanti previsto per il 2023? 

Innanzitutto le famiglie potrebbero ridurre l’orario lavorativo delle badanti che assistono i propri cari in modo tale da trovarsi a sostenere costi più contenuti. In secondo luogo, le famiglie potrebbero ridurre il numero di ore di lavoro dichiarate, in modo tale da farsi carico degli aumenti solo rispetto a una parte dei costi sostenuti. In questo caso però vi sarebbero conseguenze dirette per le badanti, che non riceverebbero contributi equivalenti al numero delle ore effettivamente lavorate, e potenziali conseguenze per le famiglie, che potrebbero trovarsi a subire vertenze da parte delle badanti stesse in relazione alle ore di lavoro non dichiarate.

Il terzo rischio consiste infine nel fatto che le famiglie potrebbero essere tentate di ricorrere al lavoro nero in un settore, quello del lavoro domestico, già afflitto da un numero altissimo di lavoratori e lavoratrici irregolari. Anche in questo caso le badanti non percepirebbero contributi e i datori di lavoro sarebbero esposti al rischio di vertenze, ma soprattutto le casse dello Stato non percepirebbero gli importi dovuti a fronte delle prestazioni di lavoro svolte.

Ma quali sono dunque le eventuali misure previste dal governo o auspicate dalle parti interessate, come ad esempio i sindacati, per fare fronte a questa situazione?

Come potrebbe intervenire il governo sull’aumento degli stipendi delle badanti

Nonostante i tempi siano piuttosto stretti, al momento il governo non ha ancora previsto misure specifiche volte a fare fronte agli aumenti degli stipendi delle badanti previsti per il 2023. Ha in ogni caso preso in considerazione l’erogazione di un bonus destinato a compensare gli aumenti degli stipendi dei lavoratori domestici e a far sì che le famiglie non ricorrano al lavoro nero. Affinché possano essere erogati, tali fondi devono però essere inclusi nella legge di Bilancio 2023, in quanto, come abbiamo detto, il tempo a disposizione per un’eventuale contromisura è limitato.

L’articolo 38 del Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro Domestico (CCNL) prevede infatti che il Ministero del Lavoro convochi la Commissione nazionale per l’aggiornamento retributivo entro il 20 dicembre di ogni anno (in questo caso entro il 20 dicembre 2022), poi ogni 15 giorni in caso di successive convocazioni, fino a un massimo di tre convocazioni. In caso di mancato accordo tra le parti sociali gli adeguamenti verrebbero applicati in automatico.

Ai punti 2 e 3, rispettivamente, del suddetto articolo, il CCNL stabilisce infatti che:

  • La Commissione verrà a tal fine convocata dal Ministero del Lavoro e Previdenza Sociale, entro e non oltre il 20 dicembre di ciascun anno, in prima convocazione, e, nelle eventuali successive convocazioni, ogni 15 giorni. Dopo la terza convocazione, in caso di mancato accordo o di assenza delle parti, il Ministero del Lavoro e Previdenza Sociale è delegato dalle Organizzazioni ed Associazioni stipulanti a determinare la variazione periodica della retribuzione minima, secondo quanto stabilito al comma 1, in misura pari all’80% della variazione del costo della vita per le famiglie di impiegati ed operai rilevate dall’ ISTAT per quanto concerne le retribuzioni minime contrattuali e in misura pari al 100% per i valori convenzionali del vitto e dell’alloggio.
  • Le retribuzioni minime contrattuali ed i valori convenzionali del vitto e dell’alloggio, determinati ai sensi dei commi precedenti, hanno decorrenza dal 1° gennaio di ciascun anno, se non diversamente stabilito dalle Parti.

In caso di accordo con i sindacati, tuttavia, l’adeguamento degli stipendi delle badanti previsto per il 2023 potrebbe essere “distribuito” sull’intero anno, anziché essere applicato in automatico.

Andrea Zini, presidente di Assindatcolf, l’Associazione Nazionale dei Datori di Lavoro Domestico, sostiene che il governo debba attuare incentivi volti alla regolare assunzione di colf e badanti, nonché sgravi fiscali che consentano alle famiglie di recuperare, anche solo in parte, i costi sostenuti per l’assunzione di una badante. 

Al momento la deducibilità dei contributi dei collaboratori domestici è fissata a un massimo di 1.549,37 euro all’anno, mentre Zini si augura che venga estesa alla totalità dei costi sostenuti dalle famiglie, i quali includono stipendio, TFR, tredicesima e ferie. Solo in questo modo sembrerebbe infatti possibile alleggerire le famiglie che ricorrono ai servizi di una badante di un costo già di per sé elevato, ma che nel 2023 rischia di risultare ancor più gravoso.

Caro-stipendi badanti: quali vantaggi offre Sant’Anna 1984?

Se sommati a tutti gli altri rincari, gli aumenti degli stipendi delle badanti previsti per il 2023 potrebbero compromettere la serenità economica delle famiglie che si vedono costrette a ricorrere ai servizi di un’assistente domiciliare che si prenda cura dei propri cari più fragili.

Rivolgendoti a Sant’Anna 1984, in ogni momento avrai la certezza di versare quanto dovuto all’assistente domiciliare che si prenderà cura dei tuoi cari, senza correre il rischio di effettuare conteggi errati o di non adeguarti alle leggi e alle aliquote vigenti. Sarà infatti la nostra agenzia a farsi carico di tutti gli aspetti burocratici legati all’assunzione e alla messa in regola della badante che entrerà a far parte della tua famiglia.

Tu e i tuoi familiari non dovrete fare altro che affidarvi alle cure e all’esperienza del nostro personale, selezionato con estrema attenzione e appositamente formato. In ogni momento avrete la certezza di ricevere i servizi più efficienti e più qualificati che possiate desiderare.

Contattaci al 320 344 9157 o scrivici per scoprire la nostra offerta completa e per ricevere una proposta fatta su misura per te e per la tua famiglia.

Anziani e Natale: come trascorrere le feste insieme al meglio

Come trascorrere al meglio il Natale in famiglia con gli anziani? Coinvolgendoli nell’organizzazione delle festività, tenendo conto dei loro gusti e delle loro difficoltà e scegliendo con cura i luoghi in cui trascorrere le festività con gli anziani. Ecco i consigli di Sant’Anna 1984 per trascorrere il Natale insieme e non far sentire soli gli anziani.

Il Natale non è soltanto la festa dei bambini, ma di tutta la famiglia, nessuno escluso. Riesci a immaginare le luci soffuse, l’albero illuminato, le decorazioni colorate, il caminetto acceso, la tavola imbandita e delle persone serene che vi siedono tutto intorno? Tra di loro ci sarà di sicuro qualche persona anziana, che come ogni altro familiare presente, o forse ancor di più in caso di patologie o complicazioni legate all’età avanzata, dovrà essere messa a proprio agio, coinvolta e coccolata affinché riceva tutte le attenzioni che merita.

Ma nello specifico, come è possibile rendere le festività natalizie quanto più possibile piacevoli per una persona anziana? Lo scopriremo insieme in questo articolo, in cui ti regaleremo qualche prezioso consiglio per trascorrere in serenità il Natale con la tua famiglia, con un occhio di riguardo per i suoi membri più anziani.

Come coinvolgere l’anziano nell’organizzazione delle festività natalizie

Innanzitutto è importante coinvolgere l’anziano al momento di decidere cosa mangiare e dove trascorrere le festività, ovvero se preferisce restare in casa propria o se è invece disposto a spostarsi a casa di parenti e amici. Il coinvolgimento deve avere luogo il più possibile anche nei casi in cui l’anziano non è più autosufficiente e non può partecipare attivamente ai preparativi della casa e del menu.

Tenere conto delle fragilità dell’anziano nell’organizzazione dei festeggiamenti

Il periodo delle festività va oltretutto organizzato tenendo conto delle esigenze, delle patologie e delle sopraggiunte fragilità dell’anziano. Sarà quindi necessario evitare gli spostamenti qualora questi siano causa di frustrazione o di un eccessivo affaticamento.

Come scegliere un menu natalizio adatto agli anziani

Nel menu natalizio sarà possibile inserire portate di ogni tipo secondo gli usi e i gusti della famiglia, tuttavia sarebbe opportuno prevedere anche delle portate più leggere e meno elaborate che non appesantiscano l’anziano e siano facili da digerire, tenendo conto anche delle eventuali patologie che affliggono l’anziano stesso.
È inoltre consigliabile assecondare quanto più possibile i suoi gusti, e se possibile selezionare uno o più dei suoi piatti tradizionali preferiti. Altro aspetto importante per far sentire l’anziano parte attiva della famiglia, consiste nell’affidargli dei piccoli compiti relativi alla preparazione delle portate. Anche quelle meno gravose da un punto di vista fisico andranno benissimo per farlo sentire incluso e utile ai suoi cari.

Natale, tempo di regali (anche per gli anziani)

Scegliere il regalo perfetto da mettere sotto l’albero per un anziano è sempre difficile. Solitamente si opta per oggetti che possano migliorare la qualità della vita all’interno della casa come robot che puliscono la casa, termocoperte o telefoni e tablet per chiamare e videochiamare parenti e amici, per non parlare dei classici capi di abbigliamento caldi e comodi. Ma la realtà è che i regali più banali e meno costosi di tutti, vale a dire l’affetto e il tempo trascorso in compagnia, sono sempre i doni più preziosi che un anziano possa ricevere.

Invitare l’anziano a condividere i suoi ricordi legati ai Natali passati

Durante i pasti e i momenti di convivialità si potrebbe poi invitare l’anziano a condividere con i presenti i ricordi della propria infanzia o legati alle persone presenti ma anche assenti, valutando però con attenzione se una simile condivisione possa rappresentare una fonte di malessere o tristezza.

Trovare soluzioni alternative se si trascorre le festività lontani dagli anziani

Se durante le feste non è possibile raggiungere o farsi raggiungere dagli anziani della propria famiglia, si deve invece evitare di lasciarli del tutto soli, sorprendendoli magari con una telefonata, una videochiamata o una breve visita a sorpresa. Questo sarà un enorme motivo di gioia che con ogni probabilità renderà la solitudine meno profonda.

Scegliere con cura gli ambienti dove si trascorre il Natale con l’anziano

Al momento della scelta del luogo in cui trascorrere le festività natalizie, sarà opportuno prediligere l’abitazione in cui l’anziano è solito vivere o comunque un’abitazione che conosce e frequenta abitualmente. Purtroppo con l’età si tende a diventare sempre più abitudinari e anche dei piccoli cambiamenti possono trasformarsi in fonti di stress.

Bisognerà poi evitare i locali affollati e caotici e le abitazioni di persone che l’anziano non conosce o non è solito frequentare. Si potrà inoltre procedere a una selezione degli invitati, scegliendo poche persone, ma benvolute dall’anziano.

Coinvolgere nei festeggiamenti la badante che assiste l’anziano

Nel caso in cui l’anziano sia già assistito da un’assistente domiciliare, sarebbe bello coinvolgerla quanto più possibile nei festeggiamenti, sebbene entro i limiti dei suoi impegni personali o familiari e dei suoi giorni di riposo o di ferie. Questo contribuirà a rafforzare il legame tra di loro e con la famiglia dell’anziano, dando vita a un “ambiente di lavoro” sereno e intimo.

Festività natalizie con gli anziani: il punto di vista di Sant’Anna

Sant’Anna 1984 e i suoi operatori hanno a cuore il benessere e la serenità dei propri assistiti e delle loro famiglie in ogni momento dell’anno. La soddisfazione e l’entusiasmo di chi ha già avuto modo di beneficiare dei servizi e dell’assistenza delle nostre badanti ne è la prova.

Gli assistenti domiciliari che selezioniamo e formiamo ogni giorno con cura e dedizione sono mossi dalla passione per il proprio lavoro, come è giusto che sia, ma anche da una forte empatia e da un notevole spirito di condivisione della propria esperienza.

I nostri operatori danno il massimo ogni giorno per rendere felici e sostenere le famiglie che li accolgono, e questa volontà di prodigarsi per loro si fa ancora più forte durante le festività, quando sentono che il loro impegno viene ricambiato con una stima e un affetto che per loro valgono più di qualunque altra cosa.

Sant’Anna 1984 e tutti i suoi operatori augurano buone feste a te e alla tua famiglia! 

Seguici sulla nostra pagina Facebook per ricevere aggiornamenti sulle ultime novità anche durante le festività.

Come prendersi cura di un anziano che si oppone

Il progressivo decadimento fisico e mentale di una persona anziana impone ai familiari che se ne prendono cura di optare per la soluzione più adatta affinché quella persona possa continuare a ricevere le cure più adatte alle sue condizioni. 

Spesso la soluzione sta nella selezione di una badante che si faccia carico di tutte attività di assistenza destinate al soggetto che per via della sua età o delle patologie di cui soffre non è più autosufficiente.

In alcuni casi, però, l’anziano rifiuta categoricamente la presenza di una persona estranea, e questo può accadere per due diverse ragioni:

  1. preferisce continuare a essere assistito da familiari che conosce bene e per cui prova affetto, pur non rendendosi conto del fatto che la gestione di una persona non autosufficiente può risultare alquanto complessa per chi non è esperto in fatto di assistenza;
  1. per tutta la sua vita si è gestito in autonomia e non accetta il fatto che possa essere qualcun altro a farlo, o in ogni caso non accetta il fatto che l’età o la malattia possa privarlo della sua indipendenza.

Se il suo stato mentale o di salute impongono un’assistenza costante e specializzata, un’assistenza mirata è la soluzione ottimale per garantirgli una vecchiaia del tutto dignitosa.

Il rifiuto della presenza di una badante può essere un danno sia per i familiari inesperti che per la persona che, pur non ammettendolo e desiderando essere ancora autonoma, necessita di assistenza.

Anche i tuoi genitori o altri tuoi familiari anziani e non autosufficienti si oppongono all’idea di essere assistiti da una badante? 

In questo articolo ti proponiamo qualche utile consiglio per aiutarti a convincerli del fatto che la presenza di una figura specializzata può fare la differenza, per te, ma soprattutto per loro.

Convincere l’anziano che si oppone a ricevere assistenza con il dialogo

Il dialogo è sempre la soluzione migliore, e casi simili non fanno di certo eccezione. Spiegare con chiarezza all’anziano perché si ritiene necessaria la presenza di una badante specializzata è un ottimo punto di partenza. I toni devono essere pacati data la delicatezza dell’argomento, e i vantaggi derivanti da un servizio di assistenza specializzato devono essere messi in evidenza con convinzione.

Coinvolgere il medico di famiglia per esporre i benefici legati alla presenza di una badante

Si sa, per gli anziani il medico curante rappresenta quasi sempre una figura autorevole che viene ascoltata con una certa deferenza. Coinvolgere il medico nell’esposizione dei benefici legati alla presenza in casa di una badante all’anziano in difficoltà potrebbe risultare utile ai fini del convincimento.

Lasciare all’anziano il tempo di valutare i pro i contro dell’essere assistito da una badante

Come abbiamo detto, il peso dovuto al fatto di dover accettare di non essere più autosufficiente è già gravoso di per sé. L’anziano si trova assalito da sentimenti contrastanti come il desiderio di autonomia, magari la volontà di non deludere i propri familiari, e forse la consapevolezza (seppur inammissibile) di non essere più in grado di provvedere a se stesso. Lasciargli il tempo di riflettere sulla questione è fondamentale per permettergli di ragionare sui benefici che gli abbiamo esposto.

Non colpevolizzare l’anziano che non vuole ricevere assistenza domiciliare

È inoltre essenziale non colpevolizzare l’anziano per il fatto di non voler essere affiancato da una badante. Al tempo stesso, non bisogna nemmeno insistere su ciò che l’anziano non è più in grado di fare in autonomia, ma concentrarsi su ciò che potrebbe migliorare grazie alla presenza di una figura specializzata.

Coinvolgere l’anziano nella scelta della badante

La selezione della badante non dovrebbe essere subita in modo passivo dall’anziano, che al contrario dovrebbe prendere parte attivamente alla scelta. Renderlo partecipe lo spronerà a esprimere le proprie esigenze, a sentirsi ancora parte integrante della famiglia e responsabile delle decisioni che lo riguardano. Oltretutto, prendendo parte alla selezione potrà valutare in prima persona l’eventuale compatibilità caratteriale con le badanti che si troverà di fronte.

Optare per un inserimento graduale della badante così da sviluppare un rapporto di fiducia con l’assistito

Optando per l’inserimento graduale della badante in casa, si lascerà all’anziano il tempo necessario per abituarsi alla sua presenza e conoscerla un po’ alla volta. Si potrà iniziare con qualche ora al giorno, per poi arrivare a una presenza più costante. In questo modo l’anziano e la badante potranno instaurare un rapporto di fiducia che si consoliderà nel tempo.

Importanza della presenza dei familiari nel periodo di inserimento iniziale della badante

Un’altra opzione potrebbe consistere invece nella presenza contemporanea dei familiari e della badante nel corso della prima fase di inserimento. In questo modo i familiari potranno dimostrare la loro fiducia nell’operato dell’assistente domiciliare, e aiutare l’assistito a sviluppare la propria. Inoltre, si aiuterà l’anziano a non sentirsi abbandonato nelle mani di una persona sconosciuta.

Selezionare una badante esperta

L’ultimo consiglio è a nostro avviso di fondamentale importanza per chi vuole convincere i propri cari ad accettare la presenza di una badante in casa. Un operatore esperto saprà già come interagire con l’anziano nel caso in cui questo si mostri reticente ad accettarlo in casa sua. Conoscerà oltretutto le eventuali patologie che potrebbero rendere questa riluttanza ancor più marcata e saprà come intervenire per mettere a suo agio l’assistito.

Come far accettare all’anziano la presenza della badante: il punto di vista di Sant’Anna 1984

Accettare di essere assistito da una badante perché non più autosufficiente è un momento particolarmente delicato nella vita di un anziano. Come abbiamo visto, comprensione, pacatezza e dialogo sono strumenti essenziali attraverso i quali i familiari possono riuscire nella propria opera di convincimento.

Se questi non fossero sufficienti, grazie a Sant’Anna 1984 riceverai tutto il sostegno di cui hai bisogno fin dalle fasi iniziali di definizione delle esigenze della tua famiglia. Ti aiuteremo a individuare la badante più adatta ai tuoi cari, insieme ai quali scoprirai che le nostre badanti saranno in grado di garantirvi in ogni momento supporto, attenzione, empatia e la massima professionalità.

Grazie ai feedback dei nostri operatori e a un dialogo costante con i nostri supervisori, in breve tempo ti aiuteremo a prenderti cura dei tuoi cari nel miglior modo possibile. Scegliendo Sant’Anna 1984 sceglierai la serenità.

Cosa deve fare una badante in casa: 10 cose utili da sapere

Per l’assunzione di colf e badante, come per qualsiasi altro lavoratore domestico, ci sono delle specifiche procedure da seguire. E la messa in regola ha anche un costo.

Sempre più famiglie assumono una badante, ma non tutte sanno di preciso cosa deve fare una badante in casa. Dato il progressivo invecchiamento della popolazione, molte persone scelgono infatti di affidare la cura e la gestione dei propri familiari anziani (autosufficienti o meno) alle cure di un’assistente domiciliare.

Secondo le stime dell’ISTAT, l’Istituto Nazionale di Statistica, la popolazione europea sta invecchiando: tra il 2001 e il 2020, infatti, il numero degli ultraottantenni è quasi raddoppiato. In Italia chi ha più di 65 anni rappresenta circa il 23% della popolazione, mentre solo il 18% ha meno di 20 anni. 

L’esigenza di avere in casa una figura specializzata pronta ad affiancare queste persone è dunque irrinunciabile, tuttavia va ricordato che le mansioni di una badante sono ben diverse da quelle di una colf, alla quale spetta il compito di occuparsi della gestione della casa, e solo in parte di chi la abita.

In questo articolo scopriremo di cosa deve occuparsi una badante in alcuni semplici punti.

Assistenza di base agli anziani da parte della badante

Il compito principale di una badante consiste nel fornire assistenza di base all’anziano. Nella pratica si tratta quindi di una figura professionale addetta alla compagnia, all’intrattenimento, alla conversazione e all’assistenza finalizzata a una migliore deambulazione in caso di anziani affetti da patologie o in ogni caso non autosufficienti (si pensi agli anziani costretti a ricorrere a deambulatori o sedie a rotelle).

La badante deve occuparsi della spesa, della preparazione e della somministrazione dei pasti?

In secondo luogo le badanti sono tenute a occuparsi della spesa, della preparazione e della somministrazione dei pasti giornalieri secondo le istruzioni e negli orari indicati direttamente dall’assistito, dai suoi familiari o dal medico curante nel caso in cui siano presenti patologie specifiche che impongano una particolare attenzione ai tipi di cibi somministrati (ad esempio in caso di assistiti affetti da diabete, celiachia o allergie alimentari).

Assistenza per l’assunzione dei farmaci: il ruolo della badante

Tra i compiti di una badante figurano anche la supervisione, l’assistenza o la gestione dell’assunzione/somministrazione dei farmaci e/o delle terapie prescritti da un medico, nel rispetto degli orari e per la durata indicati dallo stesso. La badante si occuperà anche di mansioni di base quali ad esempio la misurazione della pressione sanguigna. Le sue mansioni non vanno tuttavia confuse con quelle degli operatori socio sanitari, i quali ricevono una formazione specifica.

La badante si prende cura dell’igiene personale dell’assistito

La badante si occupa inoltre dell’igiene personale dell’assistito: nello specifico si fa carico delle attività di vestizione e di lavaggio della persona interessata, qualora questa non sia in grado di provvedere autonomamente. In caso di mancanza pressoché totale di autosufficienza si occuperà inoltre del cambio del pannolone.

Riordino della casa: qual è il ruolo della badante

Tra le mansioni di base di una badante rientrano inoltre il bucato e il riordino della casa, in modo tale che l’anziano assistito viva in ogni momento in ambienti puliti e pronti ad accoglierlo senza che corra pericoli di alcun tipo.

Accompagnamento durante le visite mediche e le commissioni e assistenza notturna: i compiti della badante

Le operatrici e gli operatori addetti all’assistenza domiciliare sono tenuti ad accompagnare gli anziani di cui si prendono cura durante le visite svolte dal medico curante o da altri specialisti. Sono inoltre tenuti all’assistenza durante lo svolgimento di esami medici quali analisi del sangue o altri esami più approfonditi quali radiografie, elettrocardiogrammi e via dicendo. Non fanno eccezione i casi in cui gli anziani debbano svolgere commissioni quali l’invio di corrispondenza o il pagamento delle bollette.

Per quanto riguarda invece i casi in cui l’assistito sia affetto da malattie di varia natura o da condizioni che rendano necessaria un’assistenza costante, alla badante potrebbe essere richiesto di essere presente nelle ore notturne per monitorare le condizioni e il sonno della persona interessata. Il lavoro notturno (dalle ore 22 alle ore 8) dovrà essere segnalato in modo specifico all’interno del contratto di lavoro.

Stimolazione psicomotoria e promozione della socialità dell’assistito: cosa può fare la badante?

Un ulteriore compito fondamentale svolto dalle badanti consiste nella stimolazione delle capacità motorie, comunicative e mentali di base dell’assistito. Queste attività di supporto consisteranno principalmente in conversazione, partecipazione dell’anziano alle attività basilari di gestione della casa (quali pulizie e preparazione dei pasti, entro i limiti imposti dalle condizioni fisiche dell’assistito) e ad attività motorie di base (come ad esempio delle passeggiate) per prevenire il decadimento delle capacità psicofisiche dell’anziano.

Dato che non solo gli aspetti fisici, ma anche quelli relazionali ricoprono un ruolo fondamentale, la badante dovrà inoltre incoraggiare la socialità dell’assistito, favorendo il mantenimento dei suoi rapporti con parenti e amici, se possibile anche al di fuori delle mura domestiche.

La badante deve conoscere la lingua italiana?

Affinché la badante possa interagire in modo ottimale con l’assistito e la sua famiglia, dimostrandosi in grado di comprendere ciò che le viene detto e facendosi comprendere a sua volta, dovrà conoscere ed essere capace di esprimersi nella lingua italiana. In questo modo sarà eventualmente in grado di allertare familiari e soccorritori in caso di necessità, nonché di fornire informazioni precise sulle condizioni dell’assistito e sul suo stato di salute e/o sulle sue patologie pregresse.

Mansioni della badante: l’impegno di Sant’Anna 1984

Attraverso la procedura di selezione dei propri operatori, Sant’Anna 1984 si impegna a individuare personale esperto e specializzato. Tuttavia, dal momento che per noi anche le attività di formazione e aggiornamento ricoprono un ruolo fondamentale ai fini dell’erogazione di un servizio completo, ci impegniamo ogni giorno a colmare le eventuali lacune dei nostri operatori.

In tal senso, attraverso corsi di formazione e attività mirate, facciamo sì che i nostri assistenti domiciliari sviluppino tutte le competenze pratiche necessarie per affiancare al meglio le famiglie che ci scelgono. Non trascuriamo tuttavia gli aspetti che fanno sì che siano considerati come dei veri e propri membri delle famiglie che li accolgono, e non solo dei semplici collaboratori.

Se anche tu sei alla ricerca di una realtà che, come Sant’Anna 1984, sia in grado di garantire a te e alla tua famiglia professionalità e umanità, contattaci al 3203449157 per scoprire tutti i nostri servizi o ricevere un’offerta personalizzata.

Autodeterminazione: il diritto di scelta negli anziani

Diritti delle persone anziane e doveri delle istituzioni e degli operatori sanitari al centro del lavoro della Commissione. Nel documento si parla anche di solitudine, eutanasia, violenze e cohousing. Draghi: “Iniziativa di enorme rilevanza sociale ed etica”.

Autodeterminazione: il diritto di scelta negli anziani

L’autodeterminazione degli anziani, vale a dire il diritto di decidere per sé stessi e per la propria esistenza, è uno degli aspetti di maggiore importanza in termini di benessere psicologico dei soggetti più fragili. La possibilità di scegliere gli permette infatti di sentirsi ancora presenti a sé stessi nonché parte attiva della propria famiglia e della società. 

In questo articolo scopriremo quali strumenti sono previsti a livello europeo per garantire questo diritto: nel caso in cui gli anziani non siano più autosufficienti o la loro salute sia messa a dura prova da una malattia, sono infatti i familiari a dover far sì che il loro diritto di scelta continui a essere garantito il più possibile.

In alcune circostanze, quando sono i membri della famiglia di appartenenza prendersi cura dei propri cari più anziani, può capitare che questi vengano privati del proprio diritto di scelta. Nei casi più estremi, in particolare nel caso dei soggetti non più autosufficienti, è infatti comune che si opti per l’inserimento dell’anziano all’interno di una residenza sanitaria assistenziale (RSA).

Il diritto all’autodeterminazione è invece fondamentale affinché gli anziani possano vivere con serenità e dignità la propria vecchiaia. Nello specifico, è giusto che gli anziani possano decidere dove e come vivere.

In questo articolo approfondiremo quindi il tema dei bisogni e dei diritti fondamentali delle persone anziane.

La Carta europea dei diritti e delle responsabilità delle persone anziane

L’Europa ha a cuore i diritti degli anziani e ha redatto un documento a tal proposito, la Carta Europea dei diritti e delle responsabilità delle persone anziane.

Tutti gli Stati membri dell’Unione europea hanno il dovere di condurre politiche di tutela dei diritti dei soggetti più anziani. L’Unione Europea ha sviluppato un documento in cui sancisce i diritti fondamentali delle persone anziane. In questo modo i governi dei vari Stati dispongono di una serie di principi di riferimento volti ad accrescere il benessere delle persone che hanno bisogno di aiuto a causa della loro età, di una o più malattie o della loro disabilità.

Diamo un’occhiata al documento insieme per capire meglio in cosa consiste e comprendere quanto ci riguarda da vicino.

La Carta europea dei diritti e delle responsabilità delle persone anziane bisognose di cure ed assistenza a lungo termine è il documento che definisce i diritti delle persone anziane che dipendono dai propri familiari o che in ogni caso necessitano di assistenza a lungo termine.

Questo documento è direttamente correlato alla Carta dei diritti fondamentali dell’UE, la quale, all’articolo 25, stabilisce che “L’Unione riconosce e rispetta il diritto degli anziani di condurre una vita dignitosa e indipendente e di partecipare alla vita sociale e culturale”.

Nello specifico, la Carta dei diritti delle persone anziane afferma che le cure e le attenzioni dedicate agli anziani non sono da intendersi come un costo, bensì come un investimento che va a beneficio loro e del ruolo che ricoprono all’interno della società.

A livello pratico, la Carta sancisce i seguenti diritti:

  1. diritto alla dignità, al benessere fisico e mentale, alla libertà e sicurezza;
  1. diritto all’autodeterminazione;
  1. diritto alla privacy;
  1. diritto a cure appropriate e di alta qualità;
  1. diritto ad informazioni personalizzate ed al consenso consigliati ed informato;
  1. diritto a continuare a ricevere comunicazioni, alla partecipazione alla vita sociale ed alle attività culturali;
  1. diritto alla libertà di espressione e libertà di pensiero e di coscienza: credo, cultura e religione;
  1. diritto alle cure palliative ed al sostegno, al rispetto ed alla dignità nell’agonia e nella morte;
  1. diritto al risarcimento.

Sono questi i punti chiave della Carta dei diritti chiave delle persone anziane, la quale riconosce che la dignità umana è inviolabile a prescindere dall’età e dalla dipendenza del soggetto anziano da altre persone.

Il diritto all’autodeterminazione

Il secondo Articolo della Carta dei diritti delle persone anziane, relativo nello specifico al diritto all’autodeterminazione, dichiara che:

Qualora nell’invecchiamento ti trovi a dover dipendere dall’aiuto e dalla cura di altri, permane il diritto a fare le tue scelte di vita ed al rispetto della tua libera volontà. Questo diritto può essere attribuito per tua scelta ad una terza persona competente.”

Da questa affermazione si evince, come è ovvio, che le persone anziane bisognose di assistenza a lungo termine devono essere incoraggiate a continuare a fare le proprie scelte (ad esempio in fatto di alimentazione, abbigliamento e via dicendo). Se possibile devono inoltre essere libere di continuare a svolgere in autonomia attività semplici, seppur in alcuni casi rischiose, come la preparazione dei propri pasti.

È inoltre opportuno permettergli di esprimere le proprie opinioni e i propri desideri, in particolare in merito alle terapie mediche a cui sono costrette a sottoporsi e al tipo di assistenza che vogliono o non vogliono ricevere da parte di operatori esterni.

Qualche volta le esigenze dei soggetti anziani entrano in conflitto con quelle dei familiari che se ne prendono cura e persino garantire la loro sicurezza diventa complesso. Diventa essenziale raggiungere in ogni specifica situazione un equilibrio ottimale tra le necessità di tutte le parti coinvolte.

A tal proposito, al punto 2.2. la Carta dichiara che:

Hai diritto a che le tue opinioni, desideri e scelte siano rispettate, anche se non sei in grado di comunicarle in modo facile. Hai diritto ad essere consultato e a prendere parte a qualsiasi decisione che ti riguarda. Hai diritto a scegliere il luogo di vita che si adatta ai tuoi bisogni, sia nella tua propria abitazione che in una residenza di cura”.

Assicurarsi che tutti questi diritti vengano rispettati nella massima misura possibile può dunque essere considerato come un dovere dei familiari o del personale addetto all’assistenza domiciliare o presso le RSA (o altre strutture analoghe). L’obiettivo ultimo consiste nel garantire il benessere psicofisico e la partecipazione attiva dei soggetti anziani, anche se non più autosufficienti.

Il ruolo dei caregiver nel diritto all’autodeterminazione degli anziani

  1. Coinvolgere gli anziani nelle attività che li riguardano

Il primo punto riguarda il coinvolgimento degli anziani in tutte le attività, sia quotidiane che straordinarie che li riguardano. Nello specifico, agli anziani che ricevono assistenza deve essere data la possibilità di avere voce in capitolo rispetto a questioni quali l’orario in cui si svegliano/mangiano/vanno a dormire, cosa mangiare, cosa indossare, quali attività svolgere, dove vivere, che tipo di assistenza e quali cure ricevere. Come abbiamo già detto, è necessario raggiungere un certo equilibrio tra le loro esigenze e le necessità pratiche legate alla loro salute e alla loro sicurezza.

  1. Rispettare le esigenze e i desideri delle persone anziane

In secondo luogo è necessario rispettare le richieste e le esigenze delle persone anziane. In particolare, un soggetto anziano potrebbe rifiutare a priori l’idea di essere collocato all’interno di una RSA e preferire la possibilità di essere assistito all’interno della sua abitazione o di quella della sua famiglia. In altri casi potrebbe rifiutare del tutto l’assistenza, sebbene in questo caso sia i familiari che gli operatori addetti all’assistenza dovrebbero fornire all’interessato tutte le informazioni utili sul suo stato di salute e sulle possibili conseguenze della mancata assistenza, in modo tale da consentirgli di prendere una decisione consapevole.

  1. Favorire l’autonomia dei soggetti anziani

È infine necessario promuovere con ogni mezzo possibile l’autonomia dei soggetti anziani sia da un punto di vista cognitivo che motorio. Nello specifico va favorita la loro socialità e vanno messe in atto strategie e attività volte a tenerne attivi la mente e il corpo. In caso di mobilità limitata è inoltre opportuno organizzare gli spazi della casa in modo da favorirne gli spostamenti.

L’impegno di Sant’Anna 1984 a tutela del diritto all’autodeterminazione degli anziani

Da sempre Sant’Anna 1984 seleziona e forma i propri operatori affinché questi siano in grado di soddisfare a 360° le esigenze degli assistiti e delle loro famiglie. Grazie alla nostra esperienza e ai nostri servizi personalizzati ci impegniamo ad entrare a far parte della tua famiglia e assistere i tuoi cari con la massima cura e attenzione, rispettandoli in ogni momento sia in quanto assistiti che, soprattutto, in quanto persone.

Se vuoi scoprire come lavoriamo per raggiungere questo obiettivo e quali servizi possiamo offrire a te e alla tua famiglia, contattaci al 320 344 9157 o scrivici. Siamo pronti a prenderci cura dei tuoi cari ogni giorno, rispettandoli e aiutandoli ad affermarsi ogni giorno con il nostro aiuto e la nostra dedizione.

Come tenere attiva la mente degli anziani: musicoterapia e altre tecniche

La mente è un muscolo da tenere sempre attivo e allenato. In particolare, questo è vero per le persone più anziane. Le attività per mantenere attiva la mente degli anziani – oltre a un’alimentazione corretta e all’attività fisica – possono rallentare l’avanzare degli anni.

Come tenere attiva la mente degli anziani con la musicoterapia

Spesso la terza età è associata a un decadimento cognitivo che, pur non compromettendo lo svolgimento delle attività quotidiane, porta con sé spiacevoli “sintomi” quali l’incapacità di ricordare eventi e appuntamenti, parole di uso comune, di concentrarsi o alterazioni dell’umore.

Nella maggior parte dei casi non si tratta di episodi di grave entità che tuttavia, se trascurati, potrebbero risultare indicativi di un graduale peggioramento dello stato di salute complessivo dell’anziano. In alcune circostanze infatti questa sintomatologia potrebbe consistere nella fase iniziale di una degenerazione progressiva delle funzioni del sistema nervoso centrale, nota come demenza senile.

La buona notizia è che uno stile di vita sano incentrato su una corretta alimentazione, una moderata attività fisica e in particolare sulla stimolazione cognitiva può contribuire in modo significativo alla prevenzione di questi stati.

In questo articolo parleremo di alcune attività utili a preservare la salute cognitiva degli anziani così da prevenire il peggioramento delle loro capacità intellettive.

Musicoterapia: i vantaggi per gli anziani

La musica è da sempre fonte di evasione e di svago personale ed emotivo, ma forse non tutti sanno che può essere impiegata come utile tecnica terapeutica di approccio alla musica e al suono come strumento di comunicazione non verbale per intervenire a livello riabilitativo o terapeutico su una serie di patologie psichiatriche e neurologiche.

Nel caso specifico degli anziani affetti da patologie di vario tipo quali ad esempio demenza senile, Alzheimer o morbo di Parkinson, la musicoterapia può risultare efficace per stimolare la coordinazione e la deambulazione attraverso il ritmo o favorire il rilassamento psicofisico.

In altri casi può favorire lo stimolo delle funzioni mentali legate al ricordo: ai pazienti può infatti essere chiesto di associare delle specifiche melodie a ricordi risalenti al loro passato o di collegarle a immagini evocate dalle note.

Non dimentichiamo poi gli aspetti legati alla socializzazione: la musica può risultare un potente collante in grado di far interagire le persone che prendono parte a una stessa seduta di musicoterapia, sia a livello comunicativo, in quanto possono ritrovarsi a parlare tra loro delle sensazioni comuni evocate dalla musica, sia a livello motorio nel caso in cui le melodie siano utilizzate per sviluppare attività motorie che possono andare dalla semplice deambulazione fino al ballo.

Non da ultimo, è stato dimostrato che la musica è anche in grado di favorire l’integrazione all’interno di un gruppo, sviluppare le capacità ludiche e fungere da “calmante naturale” nel caso in cui siano presenti stati di ansia, stress e inquietudine.

In sostanza, dunque, grazie alla musicoterapia è possibile stimolare in modo efficace le capacità psicomotorie degli anziani, spronandoli al contempo a dare libero sfogo alle proprie sensazioni, ai propri ricordi e alle proprie emozioni.

Altre tecniche utili per tenere attiva la mente degli anziani

Come abbiamo già spiegato, tenere attiva la mente degli anziani è fondamentale per prevenire la progressiva degenerazione delle funzioni del sistema nervoso centrale. Ma come è possibile contrastare il naturale decadimento delle funzioni cognitive? È semplice: mantenendo attiva la memoria.

  1. Esercizio!

Il primo segreto non è a tutti gli effetti un vero segreto: sappiamo infatti che per far sì che la memoria resti attiva è necessario allenarla, proprio come accade con i muscoli. Che si tratti di hobby quali la musica, la lettura o il cinema o corsi sui temi che più ci appassionano, l’importante è continuare a svolgere giorno dopo giorno attività che mantengano “in moto” il cervello.

  1. Mettersi alla prova

Un’altra tecnica alquanto efficace consiste nel mettere alla prova la propria memoria. Come? Ad esempio, quando si fa la spesa al supermercato, si può provare a memorizzare la lista della spesa e fare i propri acquisti senza sbirciare, per poi verificare di aver ricordato tutto prima di recarsi alla cassa.

  1. Attività ricreative

Enigmistica, sudoku, puzzle, scacchi, dama e chi più ne ha più ne metta: se l’anziano è appassionato di una di queste attività, praticandole ogni giorno o in ogni caso il più possibile si manterrà attivo e stimolerà il cervello a ragionare in modo logico, ottenendo dei grandi benefici per la propria memoria.

  1. Socialità

L’isolamento favorisce il decadimento cognitivo, è quindi fondamentale che gli anziani interagiscano in modo costante con altre persone, in modo tale da mantenere allenate le proprie capacità sia linguistiche che la propria memoria.

  1. Aria aperta

Anche le passeggiate all’aria aperta possono risultare particolarmente utili, non solo a livello fisico, ma anche mentale: gli anziani infatti possono sfruttare i momenti trascorsi fuori casa per memorizzare percorsi e luoghi, tenendo così attive le cellule cerebrali mentre praticano una moderata attività fisica.

Conclusioni

Come abbiamo appena visto, l’invecchiamento cerebrale può essere contrastato grazie ad attività tanto semplici quanto efficaci che, se associate a uno stile di vita sano e a una corretta alimentazione possono contribuire a far vivere agli anziani una vecchiaia quanto più serena possibile.

Queste attività, associate all’assistenza specializzata degli operatori di Sant’Anna 1984, consentono di raggiungere l’obiettivo più ambizioso di tutti: il benessere degli anziani nella loro vita di tutti giorni.

Contattaci per una consulenza personalizzata per mantenere attiva la mente e il fisico di chi ami e far sì che si goda come merita la terza età! 

Assunzione badanti: il vademecum di Sant’Anna 1984

Per assumere una badante è necessario rispettare procedure specifiche disciplinate a livello nazionale. In questo articolo ne prenderemo in esame alcune.

In Italia, le assunzioni sono regolamentate dai Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro (CCNL). Si tratta di contratti stipulati a livello nazionale tra organizzazioni sindacali dei lavoratori e associazioni dei datori di lavoro per definire le regole che disciplinano i rapporti lavorativi.

Il più recente CCNL che disciplina il lavoro domestico è entrato in vigore il 1° ottobre 2020. Tra le altre cose classifica i quattro livelli di inquadramento degli assistenti familiari che prestano servizio per il funzionamento della vita familiare (colf, badanti, babysitter, ecc.). Ciascun livello prevede mansioni specifiche e un diverso orario di lavoro, nonché una diversa retribuzione.

I livelli di inquadramento che interessano le badanti sono in particolare:

  • livello B super (“assistente familiare che assiste persone autosufficienti, ivi comprese, se richieste, le attività connesse alle esigenze del vitto e della pulizia della casa ove vivono gli assistiti”);
  • livello C super (“assistente familiare che assiste persone non autosufficienti (non formato), ivi comprese, se richieste, le attività connesse alle esigenze del vitto e della pulizia della casa ove vivono gli assistiti”):
  • livello D super (“assistente familiare che assiste persone non autosufficienti (formato), ivi comprese, se richieste, le attività connesse alle esigenze del vitto e della pulizia della casa ove vivono gli assistiti”).

Badanti: come formalizzare l’assunzione

Le norme relative all’assunzione delle badanti sono definite dall’INPS, ovvero l’Istituto nazionale della previdenza sociale al quale devono essere iscritti tutti i lavoratori dipendenti pubblici o privati.

Come specificato nella pagina dedicata all’assunzione dei lavoratori domestici, per non incorrere in sanzioni, sia chi intende assumere un collaboratore domestico che il collaboratore domestico stesso sono tenuti a rispettare una procedura specifica.

Assunzione badanti: come procedere

I passaggi da seguire si distinguono in adempimenti da rispettare prima dell’assunzione e al momento della stesura del contratto di lavoro. Vediamo insieme quali sono i passaggi da rispettare.

  1. Prima dell’assunzione datore di lavoro e lavoratore dovranno provvedere ai seguenti adempimenti, a seconda della provenienza del lavoratore:

a) Lavoratori italiani, europei, svizzeri o appartenenti al SEE

  • concordare le condizioni di lavoro (orario, retribuzione, ferie);
  • se il lavoratore ha tra i 16 e i 18 anni deve presentare il certificato di idoneità al lavoro rilasciato dall’ASL e l’autorizzazione dei genitori o di chi esercita la potestà familiare alla convivenza presso la famiglia del datore di lavoro.

b) Lavoratori stranieri (extra UE) residenti in Italia

  • trasmettere all’INPS le Comunicazioni Obbligatorie di assunzione attraverso le procedure online dell’Istituto;
  • verificare la validità del permesso di soggiorno ai fini dello svolgimento di un’attività lavorativa.

c) Lavoratori stranieri (extra UE) residenti all’estero

  • se il lavoratore non è ancora entrato in Italia, il datore di lavoro deve attendere la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del Decreto Flussi dell’anno in corso e presentare la domanda di nulla osta al lavoro a partire dalle scadenze indicate tramite lo Sportello Unico per l’Immigrazione.
  1. Dopo aver provveduto alla raccolta della documentazione necessaria per l’assunzione, si concordano le condizioni e si procede alla stipula in forma scritta e privata del contratto di lavoro.
  1. Il datore di lavoro comunica all’INPS, entro i tempi stabiliti, l’instaurazione del rapporto di lavoro attraverso il canale telematico o presso gli appositi sportelli dell’istituto.
  1. A seguito dell’iscrizione del lavoratore domestico, l’INPS provvede all’apertura di una posizione assicurativa a suo nome e invia al datore di lavoro gli avvisi di pagamento per il versamento dei contributi dovuti, in base alla paga oraria effettiva.

Livelli di inquadramento e minimi retributivi

Come abbiamo già visto, il contratto applicabile alle badanti si basa su diversi livelli di inquadramento, che prevedono a loro volta dei minimi retributivi. I nuovi livelli minimi applicabili sono entrati in vigore il 2 febbraio 2022.

La retribuzione varia a seconda dell’inquadramento del lavoratore (ad es. convivente/non convivente) e dell’orario lavorativo.

Riportiamo di seguito alcuni esempi dei minimi retributivi applicabili:

  1. Lavoratori conviventi a tempo pieno (mensile)
  • livello B super: €905,59
  • livello C super: €1.026,34
  • livello D super: €1.267,82 (+ indennità €178,55)
  1. Lavoratori conviventi fino a 30 ore settimanali (mensile)
  • livello B super: €633,93
  1. Lavoratori non conviventi (orario)
  • livello B super: €6,40
  • livello C super: €7,13
  • livello D super: €8,57
  1. Assistenza notturna (mensile)
  • livello B super (assistiti autosufficienti): €1.041,42
  • livello C super (assistiti non autosufficienti): €1.150,28
  • livello D super (assistiti non autosufficienti): €1.458,03

All’interno della busta paga saranno poi inserite voci distinte per quanto riguarda gli eventuali straordinari e l’eventuale superminimo, vale a dire il compenso aggiuntivo che può essere versato dal datore di lavoro quale aggiunta alla retribuzione minima contrattuale.

In caso di applicazione del superminimo, questo dovrà inoltre essere specificato all’interno del contratto di lavoro o della lettera di assunzione.

È importante ricordare che il superminimo non può essere revocato dal datore di lavoro a suo piacimento, ma soltanto all’atto dell’eventuale rinnovo del contratto di lavoro della badante. In caso di aumento dei minimi retributivi o di passaggio del lavoratore a una categoria superiore, il superminimo viene assorbito, ovvero non aumenta in proporzione alla retribuzione di base, ma anzi l’aumento del salario “assorbe” il superminimo riducendolo.

Badanti: detrazione delle spese

Per quanto riguarda la detrazione delle spese, l’Agenzia delle Entrate specifica che le spese sostenute per l’assistenza a persone non autosufficienti (con certificazione medica) sono detraibili dall’Irpef nella misura del 19%. La detrazione delle spese, in questo caso, è pari a un totale non superiore a 2.100 euro, e in ogni caso solo quando il reddito di chi presenta la richiesta di detrazione è inferiore a 40.000 euro.

Le detrazioni sono applicabili anche nei seguenti casi:

  • quando la persona non autosufficiente non è fisicamente a carico del richiedente;
  • quando l’assistenza viene fornita da case di riposo o di cura;
  • quando l’assistenza viene fornita da una cooperativa di servizi;
  • quando l’assistenza viene fornita da un’agenzia interinale.

Contributi INPS badanti

Per quanto riguarda infine l’aspetto contributivo, in data 1° febbraio l’INPS ha pubblicato le nuove disposizioni in materia di calcolo dei contributi relative a colf e badanti valide fino al 31 dicembre 2022. In ogni caso i contributi sono a carico del datore di lavoro e vanno versati con cadenza trimestrale in base al numero di ore lavorative prestate e alla retribuzione oraria.

Quelli di seguito riportati sono i contributi applicabili a colf e badanti previsti dall’INPS per l’anno 2022. I contributi riportati nella prima tabella non includono il contributo addizionale applicabile ai rapporti di lavoro a tempo determinato, mentre la seconda include tali contributi.

Senza contributo addizionale

Tabella retribuzione oraria senza contributo addizionale

Con contributo addizionale

Tabella retribuzione oraria con contributo addizionale

I contributi possono essere versati tramite le seguenti modalità:

  • bollettino MAV precompilato dall’INPS;
  • sistema PagoPA.

Assunzione badanti: il punto di vista di Sant’Anna 1984

Come abbiamo appena visto l’assunzione di una badante comporta numerosi adempimenti che possono risultare fin troppo onerosi per le famiglie sia in termini di carico mentale che di tempo da dedicare alle diverse necessità.

Tuttavia, ricorrendo ai servizi di Sant’Anna 1984, saremo noi a farci carico di tutto l’iter relativo all’assunzione, e tu e i tuoi cari potrete trarne un doppio beneficio:

  •  in primo luogo godrai di un’importante tutela legale, in quanto saremo noi ad assumere gli operatori, che non potranno dunque rivalersi su di te;
  • in secondo luogo potrai avvalerti di un’indispensabile semplificazione burocratica, dal momento che i nostri consulenti saranno in grado di adempiere a tutti gli obblighi di legge al posto tuo.

Grazie a Sant’Anna 1984, tu e i tuoi cari sarete tutelati e in ottime mani. Per conoscerci più da vicino puoi contattarci al 320 344 9157 o scriverci per chiedere un preventivo su misura basato sulle tue esigenze e su quelle dei tuoi cari.